Vaccino personalizzato contro il cancro: diffusi i risultati di uno studio promettente
L’arrivo di un vaccino personalizzato potrebbe aiutare a contrastare malattie gravi come il cancro: vediamo cosa è stato scoperto grazie ad un nuovo studio.

Un nuovo studio ha visto come protagonisti gli scienziati e i dottori dell’università di Yale, i quali si sono focalizzati su una ricerca clinica volta a verificare l’efficacia di un vaccino in grado di debellare il cancro grazie ad un trattamento personalizzato. Questo nuovo rimedio si focalizza sul trattamento del cancro al rene ed è mirato per tutti quei pazienti che presentano delle anomalie in tal senso. A quanto pare, lo strumento identificato è quello dell’immunoterapia che, per l’appunto, ha l’obiettivo di riconoscere le cellule del cancro e sopprimerle prima che le stesse possano causare danni tutto grazie all’intervento del sistema immunitario.
Si tratta quindi di un grande passo avanti poiché grazie a questo vaccino si vanno ad evitare interventi più incisivi come la chirurgia e la chemioterapia. Queste non solo possono esporre le persone a dei lunghi periodi di sofferenza, ma in moltissimi casi si rivelano essere del tutto inutili ed efficaci. Purtroppo, il sistema immunitario non riesce ad agire da solo sul cancro ed è proprio per questo che deve essere potenziato con un aiuto esterno. A dare questa spiegazione il dottore David A. Braun, il quale ha rilasciato un’intervista alla rivista scientifica News.

L’immunoterapia può sconfiggere il cancro
Secondo da quanto dichiarato dagli esperti del settore, l’immunoterapia può essere fondamentale perché andrebbe a garantire una sorta di rafforzamento del sistema immunitario, dandogli i mezzi per respingere il cancro. Ovviamente non si tratta di un vaccino preventivo ma di una risorsa terapeutica che riuscirà a guidare il sistema immunitario affinché lo stesso possa identificare e respingere tutte le cellule che risultano essere anomale.
Ad essere stati presi in esame dei pazienti che erano affetti da questo tipo di problematica e che a causa delle loro condizioni avrebbero potuto verificare una recidiva della stessa. Anche quelle patologie che risultano essere incurabili, inoltre, potrebbero trarre vantaggio da questo tipo di vaccino. Quando questo tumore arriva all’ultimo stadio, infatti, si ambisce ad un’aspettativa di vita che solitamente non supera l’anno mentre in questo caso si parla di 10 anni di vita in più.
Per non parlare poi della possibilità di guarire definitivamente qualora il tumore venisse diagnosticato prima. Questa ricerca sta raccogliendo diversi fondi per poter proseguire e, a quanto pare, ci vorranno molti anni per approfondire la questione, anche se molti degli obiettivi prefissati sono già stati raggiunti. Pare inoltre che questo vaccino non abbia alcun effetto collaterale a seguito della sua somministrazione.