Un nuovo progetto ecologico prevede la mappatura delle piante marine nell’Oceano Indiano
Al via un nuovo progetto di ecologia che ha come fine quello di mappare tutte le piante marine site nell’Oceano Indiano.

La Western Indian Ocean Marine Science Association ha deciso di collaborare con delle università e delle realtà di Southampton per un progetto di ricerca che potrebbe fare la differenza di realtà come Kenya, Mozambico, Tanzania e Madagascar. L’obiettivo è quello di mappare tutte le piante marine e le alghe che sono presenti nell’Oceano Indiano. Questo con il fine di individuare la biodiversità marina e soprattutto trovare delle risorse che possano prendersi cura di queste specie vegetali.
Lo studio vedrà l’esame di acque non troppo profonde che verranno studiate per circa due milioni di chilometri lungo la superficie del mare. Questo perché si vuole dare dell’importanza a delle risorse che spesso non vengono contemplate, ma che sono fondamentali per il benessere del nostro ambiente e del clima. Questo nuovo progetto guidato dal dottor Arthur Tuda è stato ribattezzato LaSMMI e ha come fine quello di tutelare le alghe non solo in questo momento, ma anche in futuro.

Tutela delle piante marine: ecco un’iniziativa chiave per la biodiversità
In base a quanto dichiarato dai ricercatori contemplati in questa ricerca, la mappatura delle alghe in questione ha diversi obiettivi. Tutti gli studi serviranno per verificare la presenza delle diverse specie vegetali, apportando loro tutte le risorse delle quali hanno bisogno per sopravvivere e crescere.
Successivamente, verranno forniti degli strumenti per far sì che gli esperti del settore possano approfondire le loro conoscenze sul campo. Anche tutti coloro che vivono in queste zone dovranno essere informati sull’importanza delle alghe, le quali dovranno sempre essere trattate con un particolare occhio di riguardo. L’obiettivo principale rimane quindi quello di tutelare le piante marine site nell’Oceano Indiano, andando a colmare tutte quelle lacune che rischiano di mettere a repentaglio la biodiversità marina.
Il progetto è realizzato in collaborazione con le maggiori università del mondo e con il passare del tempo saranno sempre più le realtà che offriranno il proprio contributo per questo tipo di ricerca. Non è la prima volta che viene fatto uno studio di questo tipo in quanto, in passato, la mappatura delle alghe si è verificata nelle zone delle Seychelles ed è da questo studio che i nuovi ricercatori hanno deciso di partire.


