Uno studio recente pubblicato su Nature, ha indagato su come una tartaruga marina possa trovare la strada nell’immensità dell’oceano. Le tartarughe caretta utilizzano come metodo di orientamento il magnetismo, ma non solo. Sarebbero in grado, infatti, di creare una mappa mentale, ricordando le firme magnetiche distintive del loro luogo di nascita o delle zone in cui hanno trovato nutrimento.

Viene spontaneo chiedersi come abbiano fatto gli scienziati a scoprire questa singolare caratteristica. La risposta sta in un’altra curiosa particolarità: le tartarughe danzano. Quando i piccoli di tartaruga caretta avvertono la presenza di cibo, compiono una serie di movimenti con la testa, agitando le pinne e facendo piroette. Questa piacevole esibizione è stata soprannominata dagli scienziati danza della tartaruga.

Si tratta di un’incantevole consuetudine, che ci illumina sull’incredibile abilità delle tartarughe nell’orientarsi, sfruttando il campo magnetico della Terra. Il fatto che siano in grado di memorizzare le firme magnetiche di determinati luoghi, è ritenuto un grande aiuto per la loro sopravvivenza. Secondo Kayla Gofort, autrice della ricerca e biologa marina della Texas A&M University,  le tartarughe sarebbero in grado di creare una mappa magnetica, come se fossero dotate di vero e proprio GPS.

tartaruga marina e navigazione magnetica 

Tartarughe caretta: ecco cosa è stato scoperto riguardo la navigazione magnetica

Le tartarughe caretta sono esemplari marini capaci di rilevare il magnetismo terrestre, utilizzandolo come bussola per orientarsi nelle acque dell’oceano. Sono, pertanto, in grado di navigare per moltissime miglia e ritornare a deporre le uova più o meno sulla stessa spiaggia dove sono nate, anche dopo 20 anni.

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Gli scienziati hanno prelevato le piccole tartarughe da una spiaggia della Carolina del Nord, poi le hanno sistemate in secchi provvisti di bobine magnetiche, attraverso le quali hanno fatto passare delle correnti elettriche. Hanno, così, ricreato i campi magnetici di località diverse. esponendo ogni tartaruga a due di questi, pur se alimentata solo da uno.

Dopo due mesi le tartarughe ballavano, quando incontravano il campo magnetico correlato al cibo e anche quando questo non era presente. Dall’analisi è emerso anche che le tartarughe marine sono in grado di rilevare i campi magnetici in due modi diversi: il primo le aiuta nell’orientamento, il secondo permette loro di riconoscere determinate posizioni. Questo doppio sistema non riguarda esclusivamente le tartarughe: sembrerebbe, infatti, che simili capacità siano state riscontrate anche negli uccelli, nei salmoni e nei tritoni.