Un team di ricercatori di Harvard ha portato a termine un progetto che si focalizza sulle connessioni neurali e tutte le rivoluzioni che riguardano questo tipo di argomento. Gli esperti implicati nello studio hanno quindi deciso di creare un chip di silicio in grado di mappare circa 70.000 connessioni sinaptiche. Si tratta di un grande passo in avanti in quanto ha permesso di sconfiggere tutte le limitazioni alle quali abbiamo dovuto dare importanza nell’ultimo periodo. Lo studio è stato poi pubblicato su Nature Biomedical Engineering.
Si tratta di una scoperta incredibile e rivoluzionaria che è stata guidata dal professore di fisica applicata di Harvard Donhee Ham. L’uomo ha parlato di come qualche anno fa siano state registrate 300 connessioni sinaptiche mentre ora, salendo di numero, è più facile prendere in considerazione aspetti che fino a questo momento risultavano essere puramente teorici. Grazie a questa rivoluzione sarà possibile dar vita ad una mappa anatomica dei neuroni che permetteranno di capire in che modo avvengono le varie sinapsi. L’obiettivo degli studiosi è capire in che modo i neuroni riescono a connettersi l’uno all’altro, individuando i punti più forti degli stessi.

Una rivoluzione per quanto riguarda le connessioni neurali
Questo sistema è stato condiviso da un altro studente di Harvard ovvero Nadir Talha, il quale ha dichiarato come grazie a questa risorsa sarà possibile capire come funziona il cervello dell’uomo e anche quello degli animali. Per non parlare poi delle grandi possibilità che tutto questo potrebbe avere nel settore dell’intelligenza artificiale, una vera e propria rivoluzione sotto diversi punti di vista.
Questa scoperta ha lasciato tutti a bocca aperta poiché gli scienziati sono convinti di aver creato uno strumento che anche in futuro avrà il suo peso in quanto permetterà agli altri ricercatori di rispondere attivamente a delle domande che fino a questo momento non trovavano soluzione.
Gli studi sono ancora in una fase molto primordiale e dovremo attendere ancora qualche tempo affinché tutto possa essere portato a termine nel miglior modo possibile. Si tratta comunque di una grandissima rivoluzione che gli esperti hanno descritto come un piccolo passo per scoprire fino in fondo tutti i meandri del nostro cervello.