L’educazione scientifica è qualcosa di cui il mondo e il progresso hanno bisogno per sopravvivere, ma purtroppo in paesi come l’Africa esistono delle forti limitazioni in quanto le risorse e i materiali a disposizione scarseggiano. Per fortuna, da un po’ di tempo a questa parte, si sta parlando di strumenti e kit educativi che in qualche modo riescano a raggirare quelle barriere che vengono imposte a causa delle limitazioni economiche.

Gli studenti potranno quindi dedicarsi all’ambito scientifico utilizzando dei kit fai-da-te che vedono l’impiego di materiali di origine comune. Tra questi citiamo plastica, carta e oggetti che nascono dall’utilizzo di prodotti che non usiamo più, ma che possono facilmente essere recuperati per una seconda vita.

In questo modo non solo gli studenti avranno la possibilità di continuare i loro studi, ma si andranno a recuperare tutti quegli oggetti che prima o poi verrebbero invece gettati via. Per questa ragione è nata una forte collaborazione con le università e le ONG, le quali si impegnano a sovvenzionare l’educazione scientifica, sfruttando tutte le risorse alle quali si può avere un facile accesso.

kit scientifici per l'Africa

Kit scientifici in Africa: in che modo le università supporteranno gli studenti?

Sono davvero tante le associazioni che hanno deciso di impegnarsi in questo progetto, alcune delle quali si sono offerte di proporre risorse scientifiche e digitali in grado di offrire un vero e proprio programma di formazione. Per non parlare poi della possibilità di avere a disposizione Internet, mezzi informatici e tutto ciò che concerne questo mondo senza ricorrere a stratagemmi costosi, ma utilizzando qualcosa a basso costo. Si è inoltre pensato di avviare una campagna di sponsorizzazione attraverso le aziende e il governo.

Un razzo creato da alcuni studenti universitari ha battuto ogni record Un razzo creato da alcuni studenti universitari ha battuto ogni record

Se le realtà commerciali si impegnassero nella donazione di kit scientifici agli studenti, anche la loro fama ne potrebbe trarre giovamento, diventando un punto di riferimento per la collettività. Il lato positivo poi andrebbe a manifestarsi anche per quanto riguarda l’ambito del riciclaggio poiché sono tante quelle cose che, pur non utilizzate, potrebbero essere implicate in progetti innovativi in grado di favorire l’educazione degli studenti.