Il governo del Regno Unito sta valutando di modernizzare il sistema di finanziamento della BBC, estendendo il pagamento del canone anche alle famiglie che utilizzano esclusivamente servizi di streaming come Netflix e Disney+. Così facendo, il Governo punta ad adattare un modello di finanziamento che risale al 1946 alle moderne abitudini di consumo dei contenuti audiovisivi.
Un nuovo canone a misura di streaming
L’ufficio del Primo Ministro Keir Starmer, il Tesoro e il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport stanno esaminando diverse alternative per il futuro della BBC. Tra le proposte in discussione figurano l’introduzione della pubblicità, l’imposizione di una tassa specifica sui servizi di streaming e la richiesta di un contributo da parte degli ascoltatori della radio BBC.
Attualmente, il canone costa alle famiglie britanniche circa 210,6 sterline all’anno e si applica a chi guarda la TV in diretta o utilizza BBC iPlayer. La peculiarità del sistema attuale è che la licenza è richiesta anche per vedere contenuti in diretta su piattaforme come YouTube e Amazon Prime Video, ma non per la visione di contenuti on-demand non BBC.
La discussione su questa riforma si inserisce in un contesto più ampio di revisione del finanziamento dell’emittente pubblica britannica, in vista della scadenza dell’attuale carta reale l’31 dicembre 2027. Il governo sta valutando sia la possibilità di mantenere e modificare l’attuale modello del canone televisivo, sia di sostituirlo completamente con sistemi alternativi basati sulla tassazione o su abbonamenti. Di certo c’è che, con il crollo degli spettatori della televisione tradizionale, alimentato soprattutto dai giovanissimi, il vecchio sistema di finanziamento rischia di non essere più sostenibile.