Donald Trump, nel suo primo giorno del nuovo mandato presidenziale, ha emesso un ordine esecutivo per sospendere temporaneamente l’applicazione della legge che obbligherebbe ByteDance, la società madre cinese di TikTok, a vendere la piattaforma per evitare un divieto negli Stati Uniti. Questa decisione, presa in apparente contrasto con una legge bipartisan recentemente entrata in vigore, solleva molte questioni legali e politiche. Tanto per iniziare, non sappiamo se il Presidente possa davvero modificare gli effetti, sospendendoli, di una legge già approvata dal Congresso.

L’ordine esecutivo e il futuro di TikTok

L’ordine di Trump impone al Dipartimento di Giustizia di non applicare per 75 giorni le disposizioni del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, che prevede il divieto di TikTok in assenza di una vendita a un’azienda non controllata da paesi considerati avversari degli Stati Uniti. Inoltre, il procuratore generale è stato incaricato di inviare comunicazioni ufficiali ai fornitori di servizi, rassicurandoli che non ci saranno conseguenze legali per eventuali violazioni della legge durante questo periodo.

Trump ha dichiarato che questa sospensione è necessaria per “determinare un corso d’azione appropriato in modo ordinato”, ma molti esperti legali dubitano che il presidente abbia l’autorità di aggirare una legge approvata dal Congresso e già confermata dalla Corte Suprema.

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Le sfide legali e il rischio per le aziende

Nonostante l’ordine esecutivo, resta incerto se le aziende americane come Apple e Google riporteranno TikTok sui loro app store. La legge prevede sanzioni che possono arrivare fino a 850 miliardi di dollari per chi viola le sue disposizioni, con un periodo di applicazione retroattiva di cinque anni. L’ordine esecutivo, pur offrendo una potenziale difesa legale, non garantisce piena protezione contro future azioni del Governo.

Peraltro, è lo stesso ordine esecutivo a spiegare di non poter essere usato come difesa legale in tribunale dalle aziende coinvolte. Google e Apple si trovano, dunque, nella difficile posizione di dover scegliere se correre o meno il rischio di ritrovarsi tra quattro anni, allo scadere del mandato di Trump, a dover pagare una sanzione di proporzioni mostruose. Quasi sicuramente Trump dovrà persuadere il Congresso a tornare sui suoi passi, cancellando o mitigando gli effetti del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act: non è affatto scontato, considerando che molti politici repubblicani, anche tra le file dei trumpiani più oltranzisti, continuano a sostenere la necessità di vietare TikTok negli USA.