Un team di scienziati, grazie al Solar Observatory della NASA, ha rivelato che le tempeste solari vengono precedute da un fenomeno sorprendente. Si tratta di anelli tremolanti nella corona del Sole. Essi sono loop che si trovano sopra aree attive e magneticamente cariche e mostrano variazioni irregolari della luminosità ore prima che si verifichi un’eruzione.
Dopo aver studiato oltre 50 brillamenti, i ricercatori hanno evidenziato come queste variazioni siano più intense rispetto a quelle osservate in regioni inattive. Secondo Emily Mason, guida del gruppo di ricerca, questa scoperta potrebbe migliorare la capacità di prevedere il meteo spaziale.
Sono necessari altri studi per rafforzare il modello predittivo. Tuttavia, i dati attuali suggeriscono che le fluttuazioni di luminosità negli anelli suddetti potrebbero servire da sistema di allerta precoce, fino a 6 ore di preavviso con precisione di 60-80%.
Molti degli schemi predittivi che sono stati sviluppati prevedono ancora la probabilità di brillamenti in un determinato periodo di tempo e non necessariamente i tempi esatti.
Seth Garland
Questioni di sicurezza: prevedere il meteo spaziale e i fenomeni solari
Gli scienziati hanno presentato il loro studi al 245° meeting dell’American Astronomical Society e pubblicati su The Astrophysical Journal Letters. I risultati della ricerca aprono nuove possibilità per proteggere le missioni e le tecnologie terrestri. Dei sistemi automatizzati potrebbero essere sviluppati per rilevare i cambiamenti nella luminosità solare in tempo reale. Sarebbero possibili, così, degli interventi celeri per contrastare gli effetti delle tempeste solari. Ne potrebbero beneficiare astronauti, veicoli spaziali e infrastrutture come le reti elettriche.
Per di più, l’indagine condotta rappresenta un importante tassello per l’esplorazione dello spazio profondo, in cui è prioritaria la sicurezza degli astronauti. Misure di sicurezza, come la schermatura temporanea o l’adeguamento dei programmi delle missioni, potrebbero essere attuate tempestivamente. Inoltre, sarebbe possibile integrare i dati meteorologici solari nella vita quotidiana. Queste informazioni permetterebbero di programmare al meglio rotte aeree e ottimizzare il GPS.