Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta l’85% di tutti i casi di cancro del polmone. Si tratta di un tipo di cancro particolarmente difficile da curare perché si riscontrano spesso difficoltà nella diagnosi precoce. I trattamenti di prassi prevedono la somministrazione per via endovenosa, colpendo oltre ai tessuti maligni anche quelli sani. Ciò comporta inevitabilmente effetti collaterali. Per questo motivo, i ricercatori di POSTECH e Kyungpook National University hanno elaborato un nuovo sistema di somministrazione inalabile.
Tale sistema sfrutta le nanoparticelle proteiche mucoadesive ispirate alle proprietà adesive delle cozze. Questo studio è stato condotto dal Professor Hyung Joon Cha e dal Dr. Yeonsu Jeong presso POSTECH, in collaborazione con il Professor Yun Kee Jo. Le nanoparticelle sono state introdotte perché le terapie inalabili risultavano inefficace a causa della presenza delle barriere mucose del polmone e delle cellule immunitarie.
Cancro ai polmoni: l’applicazione delle nanoparticelle proteiche
Gli studiosi hanno integrato la cisteina nella proteina del piede di tipo 1 (fp-1). Essi hanno preso ispirazione dai meccanismi di ossido-riduzione della proteina del piede di tipo 6 (fp-6). È stato possibile creare un biomateriale con una forza adesiva maggiore e specifiche capacità di somministrazione dei farmaci.
Le nanoparticelle consentono il rilascio del carico utile a scopi terapeutici e inibiscono il rilascio nei tessuti sani per ridurre al minimo gli effetti indesiderati. Inoltre, queste particelle garantiscono una sicurezza biologica e prolungano la ritenzione dei farmaci antitumorali. Questo è dovuto alla biocompatibilità, biodegradabilità e immunocompatibilità intrinseca delle proteine marine dei mitili.
L’approccio è stato applicato nei modelli animali. Le nanoparticelle inalate sono risultate efficaci per prevenire metastasi e invasione tumorale. Se somministrate tramite nebulizzatore, aderiscono alla mucosa polmonare per periodi prolungati. Questa modalità potrebbe semplificare il trattamento riducendo la necessità di visite ospedaliere per i pazienti. Il professor Hyung Joon Cha ha dichiarato:
I risultati del nostro studio hanno il potenziale per migliorare sostanzialmente sia la precisione che l’efficacia dei trattamenti per il cancro ai polmoni, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti.