Nel 2020, una magnetar nella Via Lattea ha fornito la prima prova concreta sull’origine dei lampi radio veloci. I lampi radio veloci (FRB), brevi ma intensi lampi di onde radio, possono rilasciare in millisecondi un’energia maggiore di 500 milioni di soli. Sebbene siano imprevedibili e per questo difficili da analizzare, un numero crescente di prove suggerisce che le magnetar siano le fonti principali.
Le magnetar sono oggetti densissimi di supernove che possiedono campi magnetici circa 1.000 volte più potenti di quelle delle normali stelle di neutroni. Esse sono capaci di rompere atomi e immagazzinare una quantità smisurata di energia.
Un recente studio ha individuato l’origine di un FRB del 2022 denominato FRB 20221022. Esso si trova a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra ed è stata localizzata entro 10.000 km dalla magnetar. Grazie alla tecnica della scintillazione i ricercatori hanno scoperto la regione gassosa che ha alterato il segnale. Infatti per scintillazione ci si riferisce al luccichio causato dalla distorsione della luce attraverso il gas nello spazio. Contemporaneamente, nell’analisi della polarizzazione è emerso che l’emissione provenisse dalla magnetosfera della magnetar. Si tratta di una scoperta senza precedenti.
Lampi radio veloci: ecco le nuove prospettive
Gli scienziati ritengono che la tecnica della scintillazione possa essere applicata ad altri FRB. Questo comprenderebbe di comprendere meglio le loro peculiarità. Secondo il fisico Kiyoshi Masui: “Ci può essere molta diversità nel modo e nel luogo in cui si verificano, e questa tecnica di scintillazione sarà davvero utile per aiutare a districare le varie fisiche che guidano queste esplosioni“.
Le misurazioni prese in esame sottolineano la straordinaria precisione della ricerca. Musui afferma: “Ingrandire una regione di 10.000 chilometri, da una distanza di 200 milioni di anni luce, è come essere in grado di misurare la larghezza di un’elica di DNA, che è larga circa 2 nanometri, sulla superficie della Luna“. Questa ricerca indica nuove prospettive nello studio delle magnetar e dei fenomeni cosmici, svelando l’eccezionale complessità dell’universo.