Le astronavi ed i lander su Marte sono soltanto spazzatura spaziale o sono considerati dei reperti di importanza storica? A rispondere a questo quesito è stato l’antropologo Justin Holcomb dell’Università del Kansas, che sostiene come i resti dell’esplorazione su Marte meritano di essere preservati. Secondo quanto riferito da Holcomb, questi oggetti segnalerebbero un momento molto importante nella storia dell’umanità, visto che rappresentano i primi passi nell’esplorazione interplanetaria.

Emerging Archaeological Record of Mars, è il titolo del nuovo articolo di Holcomb che sostiene la tesi secondo cui i detriti delle esplorazioni su Marte dovrebbero essere considerati un patrimonio piuttosto che un rifiuto dello spazio. Holcomb ha spiegato ancora come la loro argomentazione principale è che l’Homo sapiens sta subendo una dispersione, iniziata dall’Africa ma che via via ha raggiunto altri continenti e che adesso è iniziata in ambienti extraterrestri.

mappa archeologica Marte

L’antropologo Justin Holcomb parla dei detriti su Marte

Abbiamo iniziato a popolare il sistema solare. E proprio come utilizziamo artefatti e caratteristiche per tracciare il nostro movimento, evoluzione e storia sulla Terra, possiamo farlo nello spazio seguendo sonde, satelliti, lander e vari materiali lasciati indietro “. Queste ancora le parole dichiarate da Holcomb il quale vede un’impronta materiale dell’esplorazione su Marte.

Individuata la correlazione tra la gravità di Marte e il clima terrestre Individuata la correlazione tra la gravità di Marte e il clima terrestre

“La nostra argomentazione è che non è spazzatura; è davvero molto importante. È fondamentale spostare questa narrazione verso il patrimonio perché la soluzione alla spazzatura è la rimozione, ma la soluzione al patrimonio è la conservazione. C’è una grande differenza“. Al fine di poter preservare questi reperti, il team dell’Università del Kansas ha invitato i ricercatori che vorranno effettuare studi successivi a valutare più attentamente i luoghi di atterraggio.

Le missioni verso altri pianeti devono tenerne conto nella loro pianificazione”, ha dichiarato Holcomb. “Non atterreranno in aree che potrebbero disturbare questi siti. Ci penseranno in modo diverso rispetto a come spazzatura in giro”. Ovviamente ci troviamo di fronte ad una prospettiva che introduce a nuove sfide accademiche e pratiche.