Una nuova classe di magnetismo chiamata altermagnetismo è stata fotografa per la prima volta grazie ad un nuovo studio. I risultati di questo studio potrebbero portare allo sviluppo di nuovi dispositivi di memoria magnetica con un potenziale ben specifico, capace di aumentare la velocità di funzionamento fino a mille volte. Ma cosa si intende per altermagnetismo?
Gli esperti lo descrivono come una forma distinta di ordine magnetico dove piccoli blocchi magnetici si allineano in modo parallelo rispetto ai loro vicini, la struttura che li ospita è ruotata rispetto ai vicini. A svelare i risultati sono stati gli scienziati della School of Physics and Astronomy dell’Università di Nottingham i quali hanno dimostrato come questa nuova terza classe di magnetismo esiste e come è possibile controllarla nei dispositivi microscopici.
Altermagnetismo: l’obiettivo dello studio è la scoperta di nuovi materiali per applicazioni pratiche
“Gli Altermagneti sono costituiti da momenti magnetici che puntano antiparalleli ai loro vicini. Tuttavia, ogni parte del cristallo che ospita questi piccoli momenti è ruotata rispetto ai suoi vicini. Questo è come l’antiferromagnetismo con una svolta! Ma questa sottile differenza ha enormi ramificazioni”. Queste le parole del Professor Peter Wadley, Facoltà di Fisica e Astronomia. Stando a quanto è emerso, gli altermagneti vanno a combinare le proprietà favorevoli dei ferromagneti ed anche degli antiferromagneti in un unico materiale. La funzione è quella di portare un aumento di mille volte della velocità dei componenti microelettronici e della memoria digitale.
I ricercatori, hanno quindi sostenuto come il loro lavoro sperimentale abbia creato una sorte di ponte tra i concetti teorici e la realizzazione pratica, nella speranza di poter avviare tutto allo sviluppo di materiali altermagnetici per applicazioni pratiche. I ricercatori hanno così condotto lo studio presso la struttura internazionale MAX IV in Svezia.
I raggi X sono stati proiettati sul materiale magnetico e gli elettroni emessi dalla superficie sono stati rivelati utilizzando un microscopio piuttosto particolare. Questo ha permesso di poter produrre un’immagine del magnetismo nel materiale con una risoluzione dalle caratteristiche piccole fino alla scala nanometrica. “Essere tra i primi a vedere l’effetto e le proprietà di questa promettente nuova classe di materiali magnetici durante il mio dottorato è stato un privilegio immensamente gratificante e stimolante“. Queste ancora le parole dello studente di dottorato Alfred Dal Din.