Apple è stata accusata di monitorare illegalmente i dispositivi personali e gli account iCloud dei suoi dipendenti, oltre a impedire loro di discutere pubblicamente di retribuzioni e condizioni lavorative. La causa, presentata in California da Amar Bhakta, dipendente della divisione pubblicità digitale di Apple dal 2020, sostiene che l’azienda richieda ai dipendenti di installare software sui propri dispositivi personali che consente l’accesso a dati sensibili come email, librerie fotografiche, informazioni sulla salute e sulla casa intelligente.
Allo stesso tempo, Apple avrebbe imposto politiche di riservatezza che limitano i dipendenti dal discutere condizioni di lavoro o dal denunciare comportamenti illeciti. Bhakta afferma, inoltre, di essere stato obbligato a rimuovere informazioni sui suoi incarichi lavorativi da LinkedIn e di non poter parlare del suo lavoro su podcast.
Apple e le politiche antisindacali: nuove accuse negli USA
La causa di Bhakta non è l’unico problema legale per Apple. L’azienda sta affrontando altre denunce, tra cui un caso presentato a giugno da due donne che accusano il colosso di sottopagare sistematicamente le lavoratrici nelle divisioni ingegneristiche, marketing e AppleCare. Inoltre, almeno tre reclami sono stati presentati presso il National Labor Relations Board statunitense, sostenendo che Apple abbia scoraggiato illegalmente i dipendenti dal discutere di temi come la discriminazione salariale e di genere.
La nuova causa è stata presentata in base a una legge californiana unica che consente ai lavoratori di citare in giudizio i datori di lavoro per conto dello Stato, trattenendo il 35% delle eventuali sanzioni recuperate.
Nel frattempo, Apple si è difesa sostenendo, tramite un portavoce, che le accuse sono infondate, sottolineando che i dipendenti ricevono annualmente una formazione sui loro diritti di discutere le condizioni lavorative. L’azienda afferma di essere impegnata nella protezione delle proprie invenzioni, ma non ha fornito ulteriori dettagli specifici in merito alle accuse.