Marc Benioff, CEO di Salesforce, ha espresso la sua visione sul futuro dell’intelligenza artificiale nell’episodio più recente del podcast del Wall Street Journal “Future of Everything”. Benioff ritiene che i grandi modelli linguistici, come quelli utilizzati per addestrare chatbot come ChatGPT, abbiano raggiunto i loro limiti massimi. Secondo lui, la prossima grande evoluzione nell’AI non sarà guidata da questi modelli, ma da agenti autonomi in grado di eseguire compiti indipendenti, come gestire campagne di marketing o comunicazioni di vendita.

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Il passaggio dagli LLM agli agenti autonomi

Negli ultimi anni, l’hype intorno a ChatGPT e ad altre tecnologie basate su LLM ha portato molti a sopravvalutare le capacità dell’AI, ha spiegato Benioff. Tuttavia, le vere innovazioni emergono dagli agenti autonomi, che possono trasformare il modo in cui le aziende operano e migliorare la produttività. Salesforce offre già agenti AI personalizzabili per automatizzare compiti come l’assistenza clienti, mentre OpenAI sta sviluppando i propri agenti per compiti più complessi, come scrivere codice o prenotare viaggi.

Anche il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha recentemente previsto che gli agenti AI diventeranno “colleghi” essenziali, contribuendo ad aumentare l’efficienza delle aziende e migliorare le relazioni con i clienti.

Ma non bisogna farsi illusioni: le AI non salveranno il mondo

Benioff ha messo in guardia contro l’enfasi eccessiva sull’AI basata su rappresentazioni hollywoodiane, come quelle viste in film come Terminator e Minority Report. Questi racconti suggeriscono una visione distopica in cui l’AI è onnipotente e controlla il futuro, un’immagine che Benioff considera fuorviante rispetto alla realtà attuale.

Sebbene alcuni progressi tecnologici, come i programmi di predictive policing adottati da città come Los Angeles e New York dal 2008, evochino effettivamente scenari quantomeno inquietanti, Benioff sostiene che la tecnologia sia ben lungi dall’essere infallibile e, dunque, spaventosa. Benioff ha criticato i sostenitori più radicali dell’AI che fanno promesse irrealistiche, come la cura del cancro o la risoluzione del cambiamento climatico. “Queste dichiarazioni esagerate sono un disservizio per le aziende che potrebbero trarre vantaggio dall’AI in modo concreto,” ha detto. Il suo messaggio è chiaro: l’AI può già oggi migliorare i margini di profitto, ottimizzare le operazioni e potenziare le capacità dei dipendenti, ma non è ancora il momento di aspettarsi rivoluzioni fantascientifiche.