Gran parte della superficie terrestre è in costante movimento. Fino ad oggi gli scienziati hanno utilizzato satelliti e strumenti terrestri per tracciare il movimento del terreno associato a vulcani, terremoti, frane e altri fenomeni. Grazie a un nuovo satellite della NASA e dell’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO), si punta a migliorare la comprensione di fenomeni come i vulcani, i terremoti e le frane.
La missione NISAR (NASA-ISRO Synthetic Aperture Radar) misurerà il movimento di quasi tutte le superfici terrestri e ghiacciate del pianeta due volte ogni 12 giorni. Il ritmo della raccolta dei dati del NISAR fornirà ai ricercatori un framework più completo di come la superficie terrestre cambia nel corso del tempo.
Questo tipo di osservazione regolare ci permette di osservare come la superficie terrestre si muove su quasi tutto il pianeta.
Cathleen Jones, responsabile delle applicazioni NISAR presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California
Missione NISAR: la coppia di strumenti radar
La missione NISAR sarà in grado di rilevare movimenti superficiali: oltre a monitorare i cambiamenti della superficie terrestre, il satellite sarà in grado di tracciare il movimento delle calotte glaciali, dei ghiacciai e del ghiaccio marino e di mappare i cambiamenti della vegetazione grazie ad una coppia di strumenti radar che operano a lunghezze d’onda lunghe. Si tratta di un sistema in banda L costruito dal JPL e un sistema in banda S costruito dall’ISRO. Il satellite NISAR è il primo a trasportare entrambi.
Ogni strumento può raccogliere misurazioni giorno e notte e vedere attraverso le nuvole che possono ostruire la visuale degli strumenti ottici. Lo strumento in banda L sarà anche in grado di penetrare la fitta vegetazione per misurare il movimento del suolo. Questa capacità sarà particolarmente utile nelle aree circostanti vulcani o faglie che sono oscurate dalla vegetazione.