Hai mai pensato a come l’Alzheimer colpisce il cervello? Recenti ricerche hanno svelato che la malattia non si manifesta all’improvviso, bensì si sviluppa in due fasi distinte. La prima fase è come un ladro silenzioso: avanza lentamente, danneggiando cellule vulnerabili senza farsi notare, fino a che i primi segnali di perdita di memoria iniziano a farsi sentire.

È stato condotto uno studio dai neuropatologi Mariano I.Gabitto e Kyle J.Travaglini, che hanno esaminato il cervello di 84 donatori (deceduti) ed hanno svelato che i danni al “neurone inibitorio” sono tipici della fase iniziale che può scatenare le alterazioni del circuito neurale, ovvero l’insorgere della malattia.

Come funzionano le fasi dell’Alzheimer?

Immagina di avere un amico che, piano piano, comincia a dimenticare delle cose. Inizialmente, potresti pensare che sia lo stress. E invece si è scoperto che i danni reali possono iniziare molto prima che si manifestino concretamente. Gli scienziati hanno scoperto che, mentre la malattia si sviluppa, alcune cellule nel cervello, chiamate neuroni inibitori, iniziano a deteriorarsi, alterando i circuiti neurali e portando a problemi di memoria.

Alzheimer, uno studio ha scoperto i fattori predittivi del declino cognitivo Alzheimer, uno studio ha scoperto i fattori predittivi del declino cognitivo

Quando la malattia entra nella seconda fase, è come se il ladro avesse fatto irruzione: qui i danni si intensificano. I tipici segnali dell’Alzheimer, come le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari, cominciano a comparire, e i sintomi diventano evidenti. Questo è il momento in cui la vita quotidiana può diventare una vera sfida. Il direttore del National Institute on Aging USA, Richard J.Hodes, ha affermato che queste scoperte modificano in modo radicale le convinzioni degli scienziati maturate fino ad ora si questa malattia ed apre nuove frontiere per nuovi trattamenti.