OpenAI, l’azienda che ha fatto esplodere la conversazione intelligente AI con ChatGPT, si prepara al lancio di Orion, il suo modello più avanzato, e promette di stupire. Ma questa volta, la novità è che Orion non sarà subito accessibile a tutti. Secondo quanto riportato da The Verge, OpenAI ha optato per un approccio diverso: il modello sarà inizialmente disponibile solo per aziende selezionate, partner stretti che testeranno le capacità del sistema prima di un’eventuale distribuzione al pubblico.

In effetti, OpenAI sembra voler calibrare l’adozione di Orion attraverso un processo più esclusivo e mirato rispetto ai predecessori GPT-4 e GPT-3, rilasciati al grande pubblico in tempi rapidi.

Il prossimo modello di punta della startup, nome in codice Orion, dovrebbe arrivare intorno al secondo compleanno di ChatGPT; infatti, OpenAI prevede di lanciare Orion entro dicembre 2024. Questa tempistica è in linea con un post criptico su X del CEO di OpenAI Sam Altman, in cui si dice “entusiasta che le costellazioni invernali sorgano presto”. Come suggerisce The Verge, se chiedete a ChatGPT o1-preview cosa nasconde il post di Altman, vi dirà che sta alludendo alla parola Orione, che è la costellazione invernale più visibile nel cielo notturno da novembre a febbraio.

Perché limitare l’accesso?

La decisone di una release “selezionata” è strategica. OpenAI, infatti, sembra puntare a una raccolta di feedback “reale” e professionale da ambienti complessi, come le aziende partner, per migliorare progressivamente la capacità del modello. Questo ciclo di feedback dovrebbe ottimizzare Orion rendendolo ancora più robusto in contesti specifici, come supporto alle decisioni, analisi dei dati aziendali e integrazioni avanzate in processi di lavoro ad alta intensità tecnologica.

Orion arriva su Azure: l’alleanza strategica tra OpenAI e Microsoft punta a rivoluzionare l’AI aziendale

Microsoft, partner principale di OpenAI, sta già allestendo il suo cloud Azure per accogliere Orion, con un’integrazione prevista già per novembre. Questo significa che alcune delle funzionalità più avanzate del nuovo modello saranno direttamente accessibili su una piattaforma che già supporta una vasta gamma di soluzioni AI. Questa scelta segna un ulteriore passo in avanti per Microsoft nel consolidarsi come punto di riferimento per l’AI, e per OpenAI una mossa strategica: l’azienda mira a raccogliere dati d’uso approfonditi per rispondere alle sfide della produttività e dell’efficienza aziendale.

Orion potrebbe rappresentare un salto in avanti rispetto a GPT-4, non solo in termini di complessità linguistica, ma anche per la sua adattabilità e precisione in applicazioni professionali e di nicchia. Tuttavia, questa riservatezza crea anche un’aura di mistero: quali saranno le sue vere capacità? E soprattutto, sarà mai accessibile a tutti o resterà un esclusivo strumento aziendale?