OpenAI, la start-up di San Francisco dietro ChatGPT, ha condiviso con gli investitori di aver raggiunto entrate mensili di 300 milioni di dollari ad agosto 2024, un aumento del 1.700% rispetto all’inizio dell’anno.

Secondo i documenti finanziari ottenuti dal New York Times, l’azienda prevede di raggiungere 3,7 miliardi di dollari di vendite entro la fine dell’anno e di far crescere il fatturato a 11,6 miliardi di dollari nel 2025. Numeri degni di nota, ma che non si avvicinano – almeno per ora – a coprire gli ingesti costi dell’azienda, che prevede di chiudere l’anno con un buco di 5 miliardi di dollari.

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La società sta cercando di raccogliere 7 miliardi di dollari in un nuovo round di investimenti che potrebbe far salire la sua valutazione a 150 miliardi di dollari, una delle più alte mai raggiunte da una tech company privata. I documenti rivelano che OpenAI conta su circa 10 milioni di utenti paganti di ChatGPT, ciascuno dei quali versa un abbonamento mensile di 20 dollari.

Ma è un altro punto a catturare in particolar modo l’attenzione: come OpenAI intende aumentare i ricavi. L’azienda prevede già di aumentare gradualmente il costo del suo abbonamento premium, con l’intenzione di più che raddoppiarlo entro i prossimi 5 anni. Già verso la fine del 2024 arriverà il primo rincaro, con il prezzo che passerà a 22 dollari più IVA. Nel 2030, se tutto andrà secondo i piani, ne costerà 44. Certo, è immaginabile che nello stesso lasso di tempo l’LLM farà importanti passi da gigante, introducendo nuove funzionalità e affinando quelle già esistenti. Resta il fatto che è si tratta di un aumento superiore al 100%.