Una nuova analisi condotta dalla Dott.ssa Carley Lles e i colleghi del Centre for International Climate Research (CICERO) in collaborazione con l’Università di Reading ha permesso di scoprire a cosa andrà incontro il 70% della popolazione circa, tra 20 anni. Nello specifico secondo tale analisi tale percentuale di popolazione si troverà a dover fare i conti con importanti cambiamenti nelle temperature e nelle precipitazioni. Cambiamenti quindi negli eventi meteorologici estremi. Come evitare tutto questo? Riducendo in maniera piuttosto drastica l’emissione di gas serra.
Oggi sempre più il tema del cambiamento climatico è discusso, e questo perché purtroppo ci troviamo sempre più spesso a dover fare i conti con eventi estremi a causa dei quali l’uomo si trova in pericolo. Eventi estremi, come ad esempio l’ondata di calore record che nel 2021 ha colpito il Nord America o lo scioglimento dei ghiacci possono avere un forte impatto. Ad esempio proprio le ondate di calore possono provare uno stress termico fatale per persone ma anche animali. Al contrario delle precipitazioni estreme possono essere la causa di inondazioni in grado di distruggere infrastrutture e case.
Il risultato ottenuto dalle analisi
Gli studiosi protagonisti dello studio hanno analizzato in che modo il riscaldamento globale potrebbe combinarsi con le variazioni meteorologiche normali e provocare cambiamenti rapidi nelle precipitazioni e nelle temperature estreme. Tale analisi ha permesso di scoprire che ridurre le emissioni di gas serra potrebbe portare il 20% della popolazione, nei prossimi 20 anni, ad affrontare rischi meteorologici estremi.
Al contrario, se tali emissioni non verranno ridotte allora ad affrontare il problema menzionato in precedenza potrebbe essere il 70% della popolazione. E per cambiamenti intendiamo precipitazioni e temperature estreme. Per poter affermare ciò gli studiosi hanno ovviamente creato delle simulazioni climatiche.
Occorre comunque precisare che anche se verranno ridotte le emissioni di gas serra ecco che la situazione rimarrà comunque grave. E questo perché 1,5 miliardi di persone verranno comunque colpite da tali cambiamenti.