Sono passati ormai 4 anni dal lancio di Astro’s Playroom, titolo di lancio di PS5 che aveva come obiettivo quello di mettere in luce le caratteristiche della nuova console di casa Sony e del suo innovativo controller: il Dualsense. Chi ha avuto modo di giocarci, ricorderà sicuramente che si trattava di un’esperienza molto contenuta, ma estremamente spassosa e ricca di idee. Del resto, il titolo di Asobi era stato progettato per essere semplicemente una tech demo e non un gioco fatto e finito, eppure le sue grandi potenzialità finirono presto per farla diventare qualcosa di più: un trampolino di lancio per la creazione di un’esperienza molto più grande e molto più ambiziosa.
Astro Bot nasce, infatti, proprio da qui, dall’ambizione di riuscire a creare un’avventura di ampio respiro partendo dalle intuizioni di Playroom per restituire ai giocatori un platform che potesse avere tutte le carte in regola per dare inizio alla storia di un grande franchise. Un obiettivo che il nuovo titolo di Asobi è riuscito a centrare perfettamente, facendo decollare la nuova avventura dell’amato robottino PlayStation tra le esperienze migliori di questo ricco 2024. Il perché ve lo spieghiamo nel dettaglio in questa recensione di Astro Bot.
Il ritorno dell’icona PlayStation
La nuova avventura di Astro si colloca in una dimensione molto più grande, non solo in termini prettamente ludici. La storia del piccolo robottino, questa volta, si svolge tra le stelle con la nostra iconica mascotte che dovrà darsi da fare per recuperare tutto l’equipaggio dei BOT andati dispersi in varie galassie, dopo la distruzione della nave madre PS5. Chi ha giocato Astro’s Playroom sa già cosa aspettarsi da questa nuova avventura: la formula, in sostanza, è sempre la stessa, ma il Team Asobi stavolta ha avuto cura di infarcirla di tante novità, con tutto quello che ne consegue in termini di divertimento.
Sono più di 80 i livelli che ci troveremo ad affrontare, ognuno sparso in ben 5 galassie più una galassia perduta che includerà vari livelli segreti. Se c’è un aspetto, infatti, su cui la software house ha lavorato tantissimo, infatti, sono proprio gli elementi extra: questo nuovo capitolo, infatti, abbonda di chicche, piccole attività secondarie, collezionabili e chi più ne ha più ne metta. Direttamente da Astro’s Playroom, torna anche la macchina Gatcha che ci permetterà di spendere le monete scovate esplorando i vari livelli per ottenere tutta una serie di ricompense che serviranno ad abbellire il nostro campo base (dove ritroveremo tutti i bot recuperati in giro per le galassie).
L’obiettivo di ciascun livello è quello di salvare tutti e 7 i robottini nascosti nei vari stage. I membri del nostro nutrito equipaggio sono ben 300 e trovarli tutti sarà una vera impresa. La vera sfida, infatti, resta sempre quella di riuscire a completare i livelli al 100%, scovando anche tutti i segreti poiché quella di Astro Bot resta comunque un’avventura dai toni molto rilassati e accessibile a chiunque. Il livello di sfida tarato verso il basso, però, non rappresenta affatto un limite, anzi: la nuova esclusiva PS5 punta a offrire un’esperienza che appassioni, senza grosse pretese, ma in grado di coinvolgere qualsiasi tipo di giocatore per le sue caratteristiche uniche e il suo gameplay intuitivo e spassoso.
Il Dualsense, torna, anche stavolta ad essere il protagonista assoluto. Se Playroom aveva dato prova di come a conti fatti è possibile cucire un’esperienza ludica intorno ad un controller, con Astro Bot il Team Asobi si è spinto persino oltre, arrivando a sfruttare le potenzialità del pad in maniera ancor più profonda. Il nostro piccolo eroe, potrà fare affidamento, su dei power-up e delle abilità che ben conosciamo, ma anche su tutta una serie di nuovi poteri che lo renderanno davvero inarrestabile, riuscendo a donare anche un ulteriore tocco di brio e varietà ad un gameplay che si era già dimostrato alquanto ricco nella tech demo del 2020.
Non intendiamo rovinarvi la sorpresa, dunque non ci inoltreremo molto in questo discorso. Sappiate solo, però, che ogni livello presenta un power-up o un potenziamento dedicato che potremo sfruttare sia in combattimento che per risolvere alcuni puzzle ambientali per proseguire nella nostra avventura. Ad esempio, in un livello ci siamo ritrovati a dover usare dei guanti a forma di rana che non solo ci hanno permesso di sferrare dei pugni micidiali, ma anche di appenderci a varie sporgenze per raggiungere posizioni, altrimenti inaccessibili. Ancora, in un livello ambientato in un palazzo in costruzione, abbiamo potuto fare affidamento su un potenziamento alquanto bizzarro: una sorta di cane-razzo che, una volta equipaggiato, ci ha permesso di effettuare dei balzi in avanti per saltare su superfici elevate o per abbattere determinati ostacoli.
Insomma, nulla di particolarmente innovativo, è vero, soprattutto se guardiamo alle novità introdotte nei più recenti titoli della serie Super Mario, ma che assumono tutt’altro sapore in un contesto ludico dove ogni meccanica è pensata per sfruttare le feature del Dualsense.
Per innalzare ancor di più l’asticella del divertimento, il team ha poi pensato bene di introdurre in questa nuova avventura un gran numero di boss e mini-boss. I principali, sono quelli che incontrerete alla fine di ogni galassia, e che vi terranno impegnati per un bel po’ tra un salvataggio e l’altro. Tutti i boss si presentano curatissimi a livello di design e delineati alla perfezione nei loro tratti spiccatamente caricaturali.
Quest’attenzione tutta particolare riservata all’enemy design contribuisce a dare un tocco di carattere e spettacolarità agli scontri che, seppur mai impegnativi, si rivelano appassionanti per dinamiche e caratteristiche e capaci di mettere in luce anche una piacevole ed inaspettata componente strategica. La vera chicca di questa nuova esperienza firmata Team Asobi, però, restano i livelli tematici sparsi per le galassie, ognuno dedicato ad un eroe PlayStation. Tranquilli, anche in questo caso, terremo la bocca chiusa su ciò che vi aspetta per lasciarvi il gusto di scoprirlo da soli. Sappiate solo, però, che avrete accesso a tutta una serie di meccaniche uniche, capaci di innalzare ultriormente l’asticella di un’esperienza già di per sé brillante per ciò che è in grado di offrirvi.
In termini di longevità, il nuovo viaggio di Astro si conclude in circa 8-10 ore, una durata che potrebbe estendersi qualora voi decideste di mettervi alla ricerca di tutti i bot, dei pezzi del puzzle e dei vari collezionabili. Ovviamente, restiamo sempre su numeri comunque bassi e forse questa resta l’unica nota di demerito di un’esperienza che si rivela sì densa e spassosissima, ma forse ancora troppo breve. Sappiamo già che è previsto l’arrivo di DLC gratuiti con nuovi livelli e stage speedrun che faranno la felicità dei completisti, ma forse ci saremmo aspettati qualcosa di più e, data la formula, magari anche qualche livello da affrontare in multiplayer (sulla scia dell’ottimo Little Big Planet a cui Astro Bot in parte si ispira).
Detto questo, però, non possiamo che lodare in toto il lavoro di Team Asobi per l’essere riuscito a confezionare un platform brillante e capace di omaggiare la storia del brand PlayStation con amore e originalità ed in ogni più piccolo elemento, nella struttura, nel design, nelle meccaniche e nei suoi numerosi piccoli bot che includono tanti cameo dei franchise più amati che hanno debuttato sulle console Sony e che restano indimenticabili per molti di quei giocatori che sono cresciuti con il joystick della PS1 tra le mani.
Sei galassie a portata di Dualsense
Come avrete potuto già intuire, infine, Astro Bot è un gioco tanto bello da giocare quanto da vedere. I suoi coloratissimi livelli sono contraddistinti da una grandissima varietà in termini di biomi e di situazioni, con scenari che spaziano da spiagge caraibiche, passando per città sospese nel vuoto, foreste rigogliose e molto altro ancora. Ognuno curato sin nei mini dettagli con tanti elementi a schermo ed una messa in scena ricchissima che contribuiscono ad impreziosire ulteriormente le ambientazioni, rendendole ancora più affascinanti. Merito, ovviamente, anche del nuovo engine che offre modelli più dettagliati per rendere l’esperienza di gioco estremamente coinvolgente anche sul piano visivo.
Per il resto, anche sul fronte prettamente tecnico Astro Bot si comporta molto bene, fluidissimo e con nessun calo di frame anche nelle fasi più concitate. Ultima nota di merito va assolutamente al comparto sonoro: anche in questo caso, Team Asobi ha svolto un lavoro encomiabile sull’effettistica che impreziosisce le interazioni con il Dualsense. Il suo piccolo altoparlante, infatti, riproduce, nel corso dell’avventura, suoni come la voce di Astro, il grido di aiuto dei piccoli bot o anche semplicemente il suono dei passi del nostro eroe sull’asfalto per renderci parte integrante di questa splendida esperienza audio-visiva che mette nuovamente al centro il Dualsense e le sue ricche caratteristiche.
Astro Bot è una vera goduria. Uno dei migliori titoli che giocherete nel corso di questo 2024. La nuova esclusiva PS5 mantiene la sua promessa, riuscendo a confezionare un’esperienza che recupera parte delle potenzialità dell’acerba tech demo del 2020 per restituire finalmente ai giocatori un titolo completo, sfaccettato ed estremamente divertente con più di 80 livelli da esplorare e diversi livelli tematici che faranno la gioia dei giocatori più nostalgici. Non mancano, poi, le attività extra ed i collezionabili che vi terranno impegnati tra un salvataggio e l’altro in un’avventura, forse un po’ troppo breve, ma sicuramente indimenticabile.
- Bellissimo da vedere e da giocare ed estremamente divertente
- Tante nuove meccaniche, tutte ben inserite nei vari contesti
- Il Dualsense è ancora protagonista e viene valorizzato al massimo
- Tanti pianeti da esplorare e tanta varietà
- I livelli tematici sono una vera chicca
- Ci saremmo aspettati di più in termini di longevità
- Le piccole sezioni puzzle del campo base appaiono poco ispirate