Gli scienziati sono riusciti a riprodurre una mappa estremamente precisa della Via Lattea, nella quale si possono individuare la posizione e il movimento di quasi 2 miliardi di stelle. Tutto questo permetterà di comprendere con precisione il presente e il futuro della nostra galassia.

Nonostante ciò, però, il team di scienziati guarda già al futuro e l’obiettivo è quello di condurre una missione di follow-up in grado di osservare ciò che Gaia non ha visto, grazie ad una tecnologia a infrarossi.

Una straordinaria tecnologia

Il lavoro, tutt’ora in corso, da parte di Gaia è assolutamente strepitoso. Ad esempio, grazie all’osservatorio sappiamo che la Via Lattea ha assorbito numerose galassie più piccole, miliardi di anni fa. Purtroppo, però, andando avanti al mappa diventerà sempre meno precisa e tra qualche decennio il lavoro di Gaia non sarà più sufficienti per gli astronomi.

Via Lattea: scoperto il buco nero stellare più grande Via Lattea: scoperto il buco nero stellare più grande

GaiaNIR invece permette all’osservatorio di vedere attraverso la polvere che si trova nella Via Lattea. Si potrà dunque avere una migliore comprensione dei processi dinamici al centro, nelle regioni con tanta formazione stellare, e aumenterà in maniera esponenziale il numero di stelle da individuare.

Sebbene Gaia sia estremamente brillante e sta rivoluzionando tutto, in realtà è in grado di misurare solamente l’1% dell’intera galassia. La cosa importante dell’infrarosso, è che tutte le parti dinamiche più interessanti si trovano nel piano galattico, ed è qui che si trova la polvere. Gaia è straordinaria nel vedere fuori dalla galassia, ma non lo è abbastanza nel vedere dentro la galassia.

professor David Hobbs

Dunque, GaiaNIR prenderà tutto ciò che di buono fa Gaia ma lo farà ancora meglio, in maniera più evoluta. Il team spera di poter integrare anche altri sistemi come uno spettrografo. GaiaNIR ha un potenziale illimitato e potrebbe essere inviato nello spazio intorno al 2040, raccogliendo l’enorme eredità di Gaia.