Se vent’anni fa avreste voluto recuperare Tombi e il suo sequel sarebbe stata un’avventura o comunque un tentativo vacuo. A parte quella che poteva essere la strada dell’emulazione su PC, non ancora così ampiamente diffusa, nel caso in cui aveste voluto acquistare una copia originale della versione PlayStation del gioco di Whoopee Camp avreste dovuto sottostare alle leggi di eBay e ai suoi prezzi esorbitanti. Parliamo di circa 200 euro per una copia integra, con tanto di libretto, di Tombi. Capirete da voi che non è proprio l’investimento del secolo, tenendo conto che negli anni il valore del prodotto non è andato ad aumentare, anzi è rimasto stagnante, relegando il culto di Tombi a una nicchia che era affezionata a quel ragazzo dai capelli viola e alla sua ricerca dei maiali cattivi, ma nulla più.

Lo studio di sviluppo chiuse i battenti in maniera molto rapida, forse proprio perché il successo dei due videogiochi non fu effettivamente tale. Per tenere alto il vessillo della preservazione storica, insomma, Limited Run Game ha deciso di riproporre Tombi in una nuova veste, con tanto di collector’s edition ed edizione fisica, per cavalcare l’onda della nostalgia con quella che è una delle operazioni più pigre mai viste nell’industria del videogioco.

Cosa è stato Tombi per noi

Il successo di Tombi parte da quella formula vincente che creava una commistione tra il platform e l’action: non era solo uno scorrimento laterale, ma una struttura 2.5D che permetteva al protagonista di sfruttare la profondità del level design, soprattutto in alcune location realizzate proprio con lo scopo di far girare il tutto intorno a un perno: basti pensare al Maniero Infestato, ma anche a tutti quei livelli che vengono costruiti su due diversi binari, così da spingere Tombi a muoversi anche verso il fondale e non solo avanti e indietro.

Il tutto, tra l’altro, condito da missioni immediate ed efficaci, senza troppi orpelli e con un tasso di difficoltà tale da evitare di renderlo accessibile a chiunque: erano i tempi in cui la difficoltà era un grande pregio e i videogiochi non dovevano inseguire per forza un appiattimento per raggiungere una pletora più vasta. Col senno di poi Tombi di questo ha sofferto, insieme alla sua software house, ma la breccia nel nostro cuore è stata efficace.

A condire il tutto c’era anche la trama creata per l’avventura più stramba di sempre: per recuperare il bracciale del nonno, Tombi è chiamato a spodestare i malvagi maiali che hanno infestato il suo interno universo, condizionando ogni ambiente con degli eventi atmosferici che tengono gli abitanti dei vari villaggi sotto il giogo malefico dei loro grugniti.

Le stesse boss battle, animate da una grande diversità degli attacchi dei vari maiali, riuscivano a rendere frizzante l’esperienza, che di per sé nel battle system provava a scimmiottare molto Super Mario o Ghosts ‘n Goblins, tra salti in testa agli avversari e una serie di armi a distanza ravvicinata e poteri da sbloccare proseguendo nell’esperienza. Insomma, ai tempi Tombi fu davvero una boccata d’aria, le recensioni furono tutte estremamente positive, ma le vendite non gli permisero di raggiungere il tanto agognato traguardo della versione Platinum. Ora, almeno, ne potranno godere in tanti, il che è l’unico aspetto positivo del lavoro svolto da Limited Run per questa Special Edition.

Perché parliamo di edizione pigra

Non ci stiamo accanendo e ora andiamo nel dettaglio. Tombi ci viene riproposto così come era stato pubblicato nel 1997, con delle aggiunte centellinate che possono andare a migliorare la quality of life del prodotto, ma senza correggere alcunché del gameplay dell’epoca. Sono trascorsi quasi trent’anni e la vetustità dell’esperienza si nota sin da subito: gli hitbox sono spesso errati, la difficoltà è condizionata da una legnosità dei movimenti e i bug sono rimasti gli stessi della versione originale, soprattutto nel momento in cui le texture si dimenticano di fare il proprio dovere. Non c’è stato alcun tipo di intervento sulla struttura del gioco, che rimane esattamente quello che ci ricordiamo, con l’unica aggiunta dei trofei su PlayStation.

Ad affiancarci ci sono le due feature di cui sopra: la prima è il riavvolgimento del tempo, che però non emula Prince of Persia, ma ci mostrerà una sequenza di frame da poter selezionare per poter recuperare la partita dal punto in cui eravamo arrivati: un’ammissione di quanto Tombi, giocato oggi, possa essere rognoso e complesso da gestire, soprattutto in alcune sessioni di gioco. La seconda feature, invece, riguarda il salvataggio che non è più vincolato solo alla lettura dei cartelli nei vari villaggi, ma che può essere attivato anche grazie al menù rapido aggiunto sul tasto dorsale destro, che permette anche di modificare tempestivamente altre caratteristiche del gioco.

Sarà possibile aggiungere un filtro che rievocherà quello che era l’aspetto tecnico della versione PlayStation o anche modificare la resa su schermo: Tombi viene proposto nella sua versione originale a tutto schermo, ma è possibile giocarlo a 16:9, quindi stretchato e non proprio gradevole da vedere, o in 4:3 come un tempo, con le bande nere laterali coperte da degli screenshot, come fatto per Metal Gear Solid nella Collector recentemente pubblicata e come avviene per qualsiasi altra riproposizione di un gioco PlayStation su console moderne.

Non potevamo aspettarci una rimasterizzazione, nemmeno un remake: Limited Run non ha mai parlato né dell’uno, né dell’altro, ma era abbastanza scontato attendersi qualcosa che andasse oltre la preservazione storica del videogioco. Ritrovarsi a giocare lo stesso gioco del 1997, d’altronde, è un po’ deprimente per chi avrà deciso di compiere questa spesa. Segnaliamo, inoltre, che a oggi la lista dei trofei è buggata e il Platino, su PlayStation 5, non è ottenibile: Limited Run non ha fornito ancora spiegazioni ben precise, ma la raccolta dei pantaloni (4, a cui sono legate le velocità di spostamento di Tombi) non farà scattare l’ottenimento del trofeo dedicato, di conseguenza rimarrete senza Platino fino a nuova istruzione. Tenendo conto che la lista è molto scarna e le missioni da portare a termine non sono tantissime, bastava un controllo di QA aggiuntivo per ovviare al problema.

Tra valori e disvalori

Altro aspetto da tenere in considerazione è che Limited Run, non essendo intervenuta sulla struttura, non ha cambiato nemmeno quello che è l’annoso problema dei caricamenti. Tombi, giocato su PlayStation 5, può sicuramente siglare il record per le schermate di loading più lunghe e prolisse: il fade to black è costante, spesso uscire e rientrare da un villaggio è un’attività resa ostica proprio dalle attese a cui non siamo più abituati in alcun modo. Un aspetto davvero disarmante nel 2024. Ciò che avvalora l’acquisto (da 19,99 euro)e dà pregio alla Special Edition è nella sezione Museo, dove è possibile recuperare delle interviste ai creatori e dei dietro le quinte che, oggi, serbano ancora una grande ricchezza, soprattutto per chi a Tombi era molto affezionato e vorrebbe saperne di più e placare quella curiosità che trent’anni fa non era facile saziare, a fronte di una penuria di notizie e di internet stesso.

70
Tombi!
Recensione di Mario Petillo

Presa la licenza da Whoopee Camp, Limited Run Games non ha fatto altro che far girare Tombi! così come se fossimo su un emulatore moderno. Con l'aggiunta del salvataggio manuale in ogni momento e il riavvolgimento della partita, il lavoro dell'editore americano è terminato, giovando dell'irrintracciabilità del videogioco di Whoopee Camp nonché della mancata distribuzione digitale di Sony sul proprio Store in tutti questi anni. Un'operazione, come già detto, di grande preservazione per chi voleva soddisfare le proprie esigenze nostalgiche, ma che non avrà nulla da dire alle nuove generazioni, che non saranno per niente invogliate alla riscoperta di questo cult della nostra giovinezza. Il voto premia il prodotto, che dopo tutti questi anni continua a divertire.

ME GUSTA
  • Due feature che migliorano la quality of life
  • Tombi! continua a essere speciale
FAIL
  • Una riedizione pigra, con zero correzioni
  • Tutte le problematiche del tempo sono rimaste