La prima indagine archeologica è stata condotta di recente sulla Stazione Spaziale Internazionale e i risultati ottenuti hanno permesso di scoprire quella che è la sua reale condizione. Nello specifico grazie a tale lavoro è stato possibile scoprire che la Stazione Spaziale Internazionale, visitata in 23 anni da 280 persone circa, si presenta come un paesaggio culturale molto ricco dove l’equipaggio è solito creare la propria “gravità” per poter sostituire quella terrestre. Ma non solo, l’equipaggio fa anche il possibile per adattare gli spazi a quelle che sono le proprie esigenze.

L’archeologia offre quindi la possibilità di scoprire in che modo le persone riescono ad adattarsi ai voli spaziali dalla durata piuttosto lunga.   L’esperimento effettuato dagli scienziati della Chapman University in California prevedeva l’utilizzo di un metodo archeologico standard da utilizzare nello spazio ed eseguito da astronauti provenienti da diversi paesi.

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Per poter comprendere al meglio la microsocietà in questo mini-mondo è stato quindi lanciato il progetto denominato Space Station Archaeological Project con l’obiettivo di studiare l’uso dei vari spazi sulla stazione. Il tutto trattando specifici materiali come ad esempio fotografie, opere d’arte e icone religiose realizzate proprio dai membri dei diversi equipaggi.

I risultati ottenuti

Gli archeologi hanno chiesto agli astronauti di poter documentare tramite foto giornaliere per 60 giorni sei diverse posizioni della stazione. L’analisi effettuata su tali fotografie ha portato alla scoperta di una serie numerosa di artefatti che venivano utilizzati per diversi scopi. Ma non solo, i risultati hanno posto l’attenzione su un altro dettaglio ovvero la differenza tra quello che era l’uso previsto di alcune aree della ISS e quello che invece è stato il suo effettivo utilizzo. Ad esempio l’area pensata per la manutenzione delle attrezzature è stata utilizzata come deposito.

Mentre invece l’area vicina alla latrina e agli attrezzi ginnici è stata usata per conservare dei sacchetti richiudibili, articoli da toeletta e addirittura un computer utilizzato poche volte. L’analisi della Stazione Spaziale Internazionale dal punto di vista archeologico ha quindi permesso agli esperti di poter scoprire che le diverse aree della stazione vengono utilizzate in modi diversi che non corrispondono a quelli che sono i progetti iniziali.

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