Finalmente tutti e 8 i capitoli della nuova stagione di House of the Dragon sono disponibili su Sky ed in streaming solo su Now. Chi ancora non ha visionato la serie può farlo ora in un solo boccone. Per chi invece, come noi, ha seguito settimana dopo settimana i vari capitoli è arrivato il momento di tirare le somme: questa nuova stagione è stata all’altezza delle aspettative? Sono di più i pro o i contro? La prima stagione resta imbattuta? A queste, e a tante altre domande soprattutto legate al futuro della serie, rispondiamo ora nella nostra analisi completa di House of the Dragon 2.
House of the Dragon 2: i pro ed i contro della nuova stagione
La nuova stagione non è di certo partita con i migliori dei favori, anzi. Il numero di episodi ridotto rispetto alla stagione precedente ha impensierito fin da subito i fan dello show ma non preoccupava più di tanto i conoscitori di Martin. Il romanzo Fuoco e Sangue, saggio storico sulla dinastia Targaryen, racconta in maniera rapida e poco romanzata gli eventi della Danza dei Draghi, lasciando ampio spazio agli sceneggiatori della serie per approfondire le dinamiche tra i personaggi e la loro personale evoluzione. Tanti cambiamenti, tra romanzo e show, erano già stati fatti nel corso della prima stagione, molti dei quali avevano migliorato le situazioni a vantaggio del prodotto live action. I fan della serie si aspettavano una seconda stagione all’altezza della precedente. Peccato che le cose siano andate in maniera piuttosto diversa.
Tutti i difetti di House of the Dragon 2
La seconda stagione di House of the Dragon è stata caratterizzata da trailer epici ed una campagna marketing che ha fomentato i fan a schierarsi tra Team Black e Team Green. I due e più trailer della serie sono stati montati in maniera sapiente, mixando scene di scontro tra uomini e tantissimi inquadrature sui draghi. Chi scrive non li definirebbe forvianti perché hanno svolto a pieno il loro compito: far comprendere al pubblico che la stagione sarebbe stata dedicata alla dinamica delle due fazioni, una contro l’altra, con i draghi pronti a scendere in battaglia al fianco dei loro cavalieri. Unico problema: di battaglia ce n’è stata una soltanto ed è decisamente di meno rispetto a quello che tutti noi ci attendavamo. La mancanza di azione e di azione con draghi è la critica principale che viene mossa nei confronti di questa nuova stagione della serie. In realtà le scene dinamiche ci sono, ma considerando che su 8 episodi uno solo è dedicato davvero allo scontro, forse risulta un po’ poco agli occhi di chi cercava specialmente scene action.
Per articolare meglio il difetto di cui abbiamo appena parlato sarebbe giusto approfondire il problema sottolineando che non consiste soltanto in una scarsità di scene d’azione pura ma in una vera e propria mala gestione dei tempi e del ritmo della narrazione. La prima stagione era super dinamica, rapida con salti temporali ad ogni episodi. Impossibile annoiarsi e quasi respirare da quanti colpi di scena e novità apparivano in ogni capitolo. Purtroppo questo ritmo era impensabile da mantenere nel corso della nuova stagione, sia perchè gli eventi sono tutti iper ravvicinati tra di loro (parliamo di scene che si svolgono appena qualche minuto l’una dopo l’altra) che perchè i personaggi sono in parte da riscoprire nei loro nuovi ruoli e questo richiede approfondimento e diverse linee di dialogo.
La sceneggiatura di House of the Dragon 2 non è stata in grado di dosare bene gli eventi nel corso degli 8 episodi. Pur avendo meno eventi da raccontare rispetto alla prima stagione, per scelta degli sceneggiatori che hanno deciso di dilazionare il romanzo nel corso di 4 stagioni già confermate, la serie non ha equilibrato bene i vari episodi. Si passa da capitoli come il primo, il quarto ed il settimo caratterizzati da un ritmo incalzante, tantissimi eventi impattanti per il futuro dello show e azione pura, a capitoli come tutti i restanti (ad eccezione se vogliamo dell’ultimo su cui faremo un discorso parte) molto più distensivi e di analisi delle conseguenze. Per quanto i capitoli più introspettivi e di puro dialogo fossero necessari, in realtà sono risultati agli occhi di molti pesanti e a tratti inconcludenti dato che sono di fatto serviti per allungare il brodo introducendo piccole storyline che di fatto non hanno avuto nessun impatto sulla trama generale della serie. Un esempio lampante è il bacio già dimenticato dagli sceneggiatori tra Rhaenyra e Mysaria, improvvisato si sul set ma che doveva poi avere anche solo un minimo di ripercussione nella relazione tra le due.
La sceneggiatura in House of the Dragon 2 si è persa troppe volte nella dinamica a specchio, raccontato eventi e riproponendo episodi in maniera speculare a ciò che già aveva fatto nella prima stagione. Il risultato inizialmente è stato nostalgico e affascinate ma a lungo andare ha stufato persino i fan più assidui. La scene ripetute e ridondati hanno caratterizzato la scrittura del personaggio di Daemon in questa nuova stagione. Possiamo ora dirlo: l’arco narrativo di Daemon è stato il più debole della stagione, il che è davvero un peccato considerando il potenziale del personaggio già dimostrato nella prima stagione, il carisma dell’attore e il fatto che tutto ciò che ci hanno raccontato di lui in questa stagione nel romanzo di Martin non esiste.
Il Daemon della prima stagione è sparito in questi nuovi capitoli, comparendo solo a mozzichi e bocconi nel primo episodio ed in quello finale. La conquista di Harrenhal era si una tappa necessaria per rispettare gli eventi narrati da Marin, peccato che tutto ciò che accade nel castello maledetto nello show in Fuoco e Sangue non sia minimamente presente. Nel romanzo Daemon è imperturbabile, non si lascia plagiare da Alys Rivers, né dalle superstizioni riguardanti le maledizioni di Harrenhal. Daemon non interagisce mai con Alys né perde tempo compiendo atti crudeli contro alcuni degli abitanti delle Terre dei fiumi. In Fuoco e Sangue utilizza Harrenhal solo come base per radunare il suo immenso esercito nel nome di Rhaenerya. Agisce, lotta e conquista fin da subito.
In House of the Dragon 2, invece, hanno voluto mettere in crisi la coppia più amata dello show cambiato l’episodio di Blood and Cheese (come vi abbiamo ben raccontato) e portando Daemon a vivere un percorso di redenzione dai suoi peccati che però è stato mal strutturato. Le visioni sono troppe, ripetitive e non spingono il personaggio a farsi domande, anzi lo rendono ancora più nervoso e lo portano a riconfermare il suo animo indomito e imprevedibile. Fanno nascere in Daemon un desiderio di potere che non ha mai avuto. Il Rogue Prince ha sempre voluto sentirsi importante ma soltanto per attirare l’attenzione dei suoi cari, non ha mai desiderato la corona. L’unico momento interessante di Daemon in House of the Dragon 2 è il nuovo incontro con Viserys e la visione finale che lo cambia completamente: da un Daemon senza fiducia verso i sogni e le profezie passiamo ad un personaggio che ora agisce in nome di quel credo. Il tutto risulta poco coerente ed estremamente forzato ma in virtù della terza stagione ci auguriamo di ritrovare il nostro amato Daemon nel 2026.
Impossibile non soffermarsi un attimo a segnalarvi la scrittura costantemente incoerente del personaggio di Alicent che cambia ripetutamente idea sulle sue prossime mosse, e quella della regina dei neri, costretta a quasi un nulla di fatto ed ad un fanatismo religioso in questa nuova stagione. Il motivo è presto detto: le due donne in questo momento nel romanzo non sono personaggi attivi, ma dato che la serie le ha rese protagoniste indiscusse la sceneggiatura ha dovuto inventarsi eventi e renderle più attive. Tutto ciò però ha causato problemi di logica, continuità e coerenza. A questo si aggiunge la scomparsa ingiustificata di Otto Hightower, uno dei personaggi più abile nei dialoghi e colui che avrebbe migliorato tante scene anche solo con il suo intervento. Lo rivediamo nel finale di stagione imprigionato non sappiamo dove. Speriamo di ricevere una risposta soddisfacente nel primo capitolo di House of the Dragon 3.
I pregi di House of the Dragon 2
Dope esserci soffermati, in maniera anche piuttosto puntigliosa ma necessaria, sui difetti di questa, non di certo perfetta, stagione è arrivato il momento di sottolineare i pregi. House of the Dragon 2 a differenza dalla stagione precedente ha il grande merito di aver migliorato sotto tutti i punti di vista 5 reparti che la porterebbe portare a vincere premi importanti agli Emmys. Ci stiamo riferendo ai costumi, alla scenografie, agli effetti visivi, alla regia ed alla fotografia. Il reparto tecnico di House of the Dragon è notevolmente migliorato. La regia dei vari capitolo è ricercata, caratterizza in tante occasioni da inquadrature di dettaglio e magnifici primi piani ma anche piani lunghi ideali per focalizzare nello spettatore lo stato dei personaggi. In questa stagione tutte le componenti tecniche hanno reso la serie più coerente dal punto di vista visivo, rendendola priva delle scene buie che erano tanto state criticate nella stagione precedente.
A sorpresa 3 personaggi sono stati la grande rivelazioni di House of the Dragon 2: Jace, Helaena e Aegon. Il re dei verdi è tra tutti il personaggio che ha convinto e piacevolmente sorpreso di più il pubblico. Tom Glynn-Carney ci ha regalato un’interpretazione stupenda in tutti i nuovi capitoli, mostrandoci un personaggio molto più tridimensionale e sfeccettao rispetto a quanto potevamo immaginare.
Aegon non è solo colui che si è macchiato di crimini imperdonabili nella prima stagione, non è solo lo stolto re usurpatore ma è un ragazzo inesperto gettato senza precauzioni nella fossa del leone, non è amato ma soltanto manovrato da chi è più abile di lui, è solo e senza persone fidate che lo proteggono. Non desidera mostrarsi debole ma ha paura, solo il suo drago gli mostra affetto e sembra conoscerlo. Aegon è la vera rivelazione di questa stagione. Sarà forse che i verdi hanno in generale avuto più spazio e una migliore scrittura? Forse gli showrunner volevano farci pendere per il team generalmente meno favorito.
Jace e Helaena ci avevano già convinto ma in questi nuovi capitoli hanno dimostrato di saper reggere scene intere solo a loro dedicate. Sono cresciuti, maturati e hanno meritato tutto il minutaggio a loro dedicato. Jace è senza dubbio il miglior personaggio del team Black, la voce della ragione, colui che agisce e lo fa bene portando a casa i risultati che contano. Helaena prende posizione sul finale e si rivela per la veggente super potente che in realtà è. Speriamo di scoprire tanto in più in merito a questi due meravigliosi personaggi.
Cosa ci attendiamo dalla terza stagione di House of the Dragon?
Ora è ufficiale: House of the Dragon 3 non approderà sul piccolo schermo prima del 2026. La sceneggiatura è in fase di scrittura ma la produzione entrerà nel vivo ad inizio 2025 e sappiamo bene che per produrre una serie di queste dimensioni occorrono almeno due anni di lavoro. La cosa positiva è che sappiamo già che i nuovi capitoli saranno ricchi d’azione, scontri e battaglie con i draghi.
Il capitolo finale di House of the Dragon 2, che ha deluso molti fan perché privo della battaglia tanto anticipata, ha preparato le acque per ciò che accadrà subito nel primo episodio di House of the Dragon 3: la battaglia del Gullet. Inizialmente lo scontro via mare era stato inserito nella sceneggiatura di questa stagione ma poi la riduzione del numero di episodi da 10 a 8 ha comportato lo slittamento dello scontro al 2026. Poco male perchè nell’attesa nel 2025 vedremo la nuova serie spin-off dedicata a GOT: Il cavaliere dei sette regni.