In questo periodo in cui impazza la Deadpool & Wolverine mania, non  c’era momento più adatto per portare in Italia una storia a fumetti con protagonista Wolverine in versione Disneyana. Vi proponiamo qui di seguito la recensione di What if…? Paperino diventa Wolverine presente all’interno del numero 3585 di Topolino.

Lo scorso mese era stata proposta la prima storia a fumetti che vedeva Marvel e Disney incrociarsi. Zio Paperino e il Decino dell’Infinito è stata un’interessante incursione nel Multiverso che ha fatto notare come la formula che incrocia i due brand possa funzionare. E, considerando che Paperino e Wolverine festeggiano rispettivamente i novanta e cinquant’anni di vita, non ci poteva essere momento ideale per incrociare i loro percorsi.

Universi che collidono

Una vignetta che mostra Topolino Hawkeye e Paperino Wolverine.

La storia di What if…? Paperino diventa Wolverine,  scritta da  Luca Barbieri e disegnata da Giada Perissinotto, mostra un Donald Duck ritirato nella casa di Nonna Papera, a riposarsi e gozzovigliare. Ma l’arrivo di Topolino Occhio di Falco lo riporterà a indossare i panni di Wolverine. Gambadilegno Teschio Rosso sta sottomettendo Paperopoli, e c’è bisogno del supporto di Paperino, ed anche di Pippo Hulk.

Il trio formato da Paperino, Pippo e Topolino richiama alcuni dei comics e cortometraggi animati più celebri della Disney, con storie come Topolino nella Casa dei Fantasmi. Si tratta di tre personaggi che si compensano bene fra di loro, e che hanno una certa chimica. Sotto questo punto di vista la scena del primo incontro tra Paperino e Pippo Hulk (che è riuscita a incrociare anche la prima apparizione a fumetti di Wolverine nelle storie di Hulk), è un piccolo gioiellino riuscitissimo.

Topolino è, invece, una sorta di accompagnatore, e figura meno funzionale per gag e momenti significativi. In questa storia la fa da padrone, chiaramente, Paperino, e la sua capacità di amalgamarsi bene al personaggio di Wolverine. L’irascibilità del character si concilia bene con le caratteristiche di base che fanno parte del personaggio di Logan.

La scena del primo incontro tra Paperino e Pippo Hulk è un piccolo gioiellino riuscitissimo.

E proprio questi elementi sono stati sfruttati dallo sceneggiatore Luca Barbieri per creare alcuni dei momenti più riusciti del fumetto. Barbieri sceglie dialoghi azzeccati, e momenti topici che riescono a sintetizzare bene l’alchimia fra i character e le situazioni da affrontare. Inoltre, le citazioni sono tante, e non sono buttate via (funziona bene anche quella che fa riferimento ad Arma X).

I disegni di Giada Perissinotto hanno calato perfettamente i character Disney nei panni dei supereroi Marvel. Del resto già lo scorso anno, quando furono pubblicate delle cover celebrative dei character della Casa di Topolino in contesti della Cada delle Idee, il connubio sembrava funzionare.

I disegni di Giada Pessinotto hanno aiutato a creare l’atmosfera giusta, con character Disney funzionali, a livello di design, ai loro alterego supereroi. Paperino con le basette alla Wolverine è suggestivo, ma è geniale l’adattamento di Pippo in versione Hulk. In una scena in cui Pippo assieme a Topolino Occhio di Falco e Paperino si trova a condividere il viaggio sulla mitica 113  l’elemento fisico alla Hulk diventa centrale per una gag che fa notare come il character funzioni benissimo anche con quel tipo di fisicità.

I colori di Lucio Ruvidotti hanno delle sfumature da fumetto supereroistico che si adattano bene al disneyano, considerando anche la vivacità cromatica, e l’amalgama con il materiale cartaceo del settimanale di Topolino.

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Nati per fare parodie

Una cover variant di Paperino diventa Wolverine.

La storia che mette Paperino nei panni di Wolverine dimostra una volta in più come i personaggi Disney siano nati per prestarsi alle parodie. Del resto, è dai tempi dell’Inferno di Topolino che la divisione italiana dei fumetti Disney sforna racconti che riprendono personaggi e pezzi di letteratura di grandissimo livello, facendone delle parodie memorabili.

What if…? Paperino diventa Wolverine sarà solo il primo di una serie di adattamenti, considerando che è stata annunciata una miniserie con il papero nei panni di Thor. Ma la strada sembra solo al principio di un percorso che potrà offrire tanta azione e divertimento.

La nota negativa riguarda la brevità della storia che presenta un finale piuttosto sbrigativo, depotenziando tutto ciò che d’interessante era stato seminato in precedenza. Questo è un peccato, considerando che la parte iniziale del fumetto, con un Paperino ritirato a riposare sull’amaca ed a fare torte di mele assieme a Nonna Papera, è stato un incipit intrigante. E la visione di un Calisota e di una Paperopoli cupissime hanno rafforzato il potenziale del fumetto.

La storia che mette Paperino nei panni di Wolverine dimostra una volta in più come i personaggi Disney siano nati per prestarsi alle parodie.

Anche durante Zio Paperone e il Decino dell’Infinito era stata proposta una Paperopoli dark davvero suggestiva. Questo potenziale andrebbe maggiormente approfondito in altre storie, considerando che una versione cupa dell’universo Disney è un elemento intrigante e che potrebbe dare un respiro nuovo alle storie della Casa di Topolino.

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Chiudiamo questa recensione di Paperino diventa Wolverine sottolineando come si tratti di un bell’omaggio e di un’operazione riuscita, ma che si può considerare solo il punto d’inizio verso l’esplorazione di un universo condiviso tra due brand fortissimi che non potrebbero far altro che generare storie di alto livello.

Paperino diventa Wolverine è disponibile all’interno di Topolino 3585 nelle edicole e sul sito Panini.

70
Paperino diventa Wolverine
Recensione di Davide Mirabello

Paperino diventa Wolverine è una storia a fumetti che combina bene gli universi Disney e Marvel. Sembra che la Casa di Topolino abbia trovato terreno fertile per una serie di parodie che sono solo all'inizio del loro percorso.

ME GUSTA
  • Paperino è azzeccatissimo nei panni di Wolverine.
  • Il trio Paperino/Wolverine, Topolino/Occhio di Falco e Pippo/Hulk è funzionale alla storia e diverte.
  • Disegni e colori creano l'atmosfera ideale per immaginare una storia che mischia elementi Disney e Marvel.
FAIL
  • Il finale è troppo sbrigativo e sminuisce il potenziale della storia.