Una scoperta davvero incredibile pubblicata all’inizio di quest’anno rivela che i vermi microscopici che vivono proprio nella zona di esclusione di Chernobyl, e quindi in una zona molto radioattiva, non subiscono nessun danno a causa delle radiazioni. Nello specifico i ricercatori hanno raccolto nell’area in questione una serie di nematodi che, al contrario di quanto si potrebbe immaginare, hanno mostrato di non aver subito nessun tipo di danno ai loro genomi.

Secondo i ricercatori, quindi, i vermi sono quindi in grado di adattarsi all’ambiente in cui vivono, anche se questo stesso ambiente per alcune specie potrebbe rivelarsi del tutto inospitale. Tale risultato potrebbe essere utile per offrire alcune informazioni su determinati meccanismi di riparazione del DNA. Meccanismi questi che potrebbero, un giorno, essere adattati anche per l’utilizzo nella medicina utile all’uomo.

I risultati della ricerca

Nell’aprile del 1986 è avvenuta l’esplosione della centrale nucleate di Chernobyl. Esplosione a causa della quale tutta la zona circostante e anche la città di Pripyat sono diventate del tutto inadatte in quanto proprio i materiali radioattivi depositati possono essere molto pericolose per tutti. L’uomo quindi rimane distante da tale ambiente ma gli animali no.

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Alcuni test effettuati sugli animali che vivono in tale regione hanno dimostrato delle differenze genetiche piuttosto importanti rispetto agli animali che invece vivono in altre zone. I ricercatori per poter effettuare lo studio hanno prelevato da alcune zone di esclusione e a diversi livelli di radioattività centinaia di esemplari di nematodi appartenenti alla specie Oschieus tipulae.

L’obiettivo era proprio quello di analizzare il loro DNA e confrontarlo con quello di esemplari prelevati invece lontano da tali aree di esclusione. Lo studio ha permesso di scoprire che proprio il DNA dei nematodi della zona di Chernobyl era diverso dagli altri ma non erano presenti danni dovuti dalle radiazioni. Una vera sorpresa per gli studiosi che pensavano di trovare altro. La ricerca ha quindi consentito di evidenziare che i vermi di Chernobyl , rispetto a quelli legati ad altri habitat, non sono sistematicamente più resistenti alle radiazioni.