Misurare il tempo con precisione e allo stesso tempo osservare le onde gravitazionali per gli astronomi nel tempo è stato possibile, oltre che facile, grazie ai costanti lampi di luce diffusi dalle pulsar. Occorre però chiarire che questi regolari impulsi non sempre sono particolarmente puntuali. Qual è il motivo? Alla domanda in questione possiamo rispondere rivelando quanto riportato da IFLScience.

Nello specifico secondo i ricercatori il ritardo nei segnali, che corrisponde a dei microsecondi, potrebbe essere provocato da alcune masse invisibili che sono solite passare proprio davanti alle pulsar. Molti si staranno chiedendo cosa sono queste masse, a cosa corrispondo. Ma in realtà dare una risposta chiara non è possibile.

John LoSecco, professore dell’Università di Notre Dame, ha infatti affermato nel corso dell’intervista rilasciata a IFLScience di non poterli chiamare materia oscura oppure pianeti. Ma di poterli definire semplicemente come una concentrazione di massa proprio perché guardandoli attentamente alla radio non è possibile capire esattamente di cosa si tratta. E quindi di conseguenza non è possibile dare una chiara definizione.

Alcune informazioni sullo studio

Per poter effettuare lo studio in questione il professor LoSecco e il suo team hanno deciso di creare un catalogo di queste misteriose masse. E l’hanno fatto utilizzando proprio i dati legati all’orario di arrivo di ben sette radiotelescopi presenti nel mondo. L’analisi ha permesso di riscontrare dei significativi ritardi nei tempi di emissione radio in ben 12 trottole spaziali la cui provenienza è legata a 8 diversi pulsar.

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E secondo lo scienziato LoSecco tali variazioni potrebbero essere causate dalla presenza di alcune masse di materia invisibile tra i radiotelescopi e le pulsar. Per poter effettuare lo studio, e quindi l’analisi, gli scienziati hanno sfruttato il fatto che tutto si muove. E quindi sia la Terra ma anche il Sole, la pulsar e di conseguenza la materia oscura.

Dall’analisi è emerso che una di queste masse invisibili era grande un quinto della massa del Sole. E secondo LoSecco questo dettaglio potrebbe far pensare proprio ad una materia oscura la cui reale natura ancora oggi è un mistero. Per poter trovare delle risposte certe e definitive sono necessarie ulteriori ricerche e studi.