Secondo un rapporto del Wall Street Journal, Elon Musk ha dichiarato l’intenzione di donare circa 45 milioni di dollari al mese a un nuovo super PAC a sostegno della candidatura di Donald Trump alla Casa Bianca.

Ancora una volta, quando si parla di Musk non è mai semplice capire quanto ci sia di vero nelle sue affermazioni. A giugno, dai documenti ufficiali non risulta che il fondatore di SpaceX abbia donato anche solo un centesimo ad America PAC, il comitato a sostegno della rielezione di Trump che il miliardario ha deciso di sostenere. Per legge, negli Stati Uniti tutte le donazioni devono venire dichiarate alla FEC, l’ente federale che supervisiona il rispetto delle regole elettorali. Tutti i dati vengono comunicati trimestralmente e sono di dominio pubblico.

Elon Musk rompe ogni indugio: sostengo la candidatura di Trump

In passato, Elon Musk si definiva un centrista che aveva più volte votato per il partito democratico. Anche nelle ultime tre tornate elettorali, quando – stando alle sue dichiarazioni – aveva votato per Brack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden.

Con il Covid, Elon Musk si è spostato a destra, manifestando prima il suo disappunto per i lockdown che hanno costretto le sue aziende a chiudere fabbriche ed uffici e dimostrando un certo scetticismo nei confronti delle altre restrizioni imposte alla popolazione. Progressivamente il miliardario ha assunto posizioni sempre più radicali, spesso ritwittando o appoggiando account di estrema destra su X (ex Twitter).

Nel 2022, Elon Musk ha annunciato che avrebbe votato alle primarie del Partito Repubblicano per la prima volta, manifestando il suo sostegno per il candidato Vivek Ramaswamy – un miliardario che ha costruito la sua fortuna vendendo un’azienda farmaceutica e che recentemente ha pubblicato un libro contro la cancel culture. Ramaswamy ha preso solo lo 0,44% dei voti. Dopo che lo scorso sabato Donald Trump è stato ferito in seguito ad un tentativo di assassinamento avvenuto ad un suo comizio, Elon Musk ha pubblicato un post su X annunciando ufficialmente il suo sostegno all’ex Presidente.

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America PAC: il tesoretto dei miliardari della Silicon Valley a sostegno di Trump

America PAC è un Super PAC, termine che indica le organizzazioni statunitensi create per raccogliere fondi e pagare eventi e campagne pubblicitarie a favore dei politici americani. E’ nato lo scorso maggio ed ha già raccolto il sostegno (e i finanziamenti) di diversi nomi noti della scena tech americana, tra cui Joe Lonsdale, co-fondatore di Palantir, e i miliardari delle criptovalute Cameron e Tyler Winklevoss (sì quelli che hanno fatto causa a Zuckerberg e che compaiono in The Social Network).

Il super PAC ha raccolto 8,8 milioni di dollari e ne ha spesi 7,8 milioni tra la sua creazione e la fine di giugno, lasciando un saldo di poco meno di 1 milione di dollari in cassa. Musk ha pubblicamente annunciato di voler finanziare massicciamente il comitato, donando circa 40 milioni di dollari al mese da qui alla fine della campagna elettorale.

Mentre Trump ora potrà contare sul sostegno economico dell’uomo più ricco del mondo, i comitati per la rielezione di Joe Biden non se la stanno passando granché bene: molti grossi finanziatori hanno annunciato il congelamento di ogni donazione.