Mentre gli Stati Uniti temono la minaccia dei palloni spia cinesi, le strade del Paese sono state invase da decine di automobili a guida autonoma, altrettanto cinesi, equipaggiate con telecamere, sensori LiDAR e GPS. La differenza, nota beffardamente la rivista Fortune, è che i primi sono considerati una minaccia per la sicurezza nazionale, mentre le seconde hanno tutte le autorizzazioni necessarie per raccogliere un’enorme quantità di dati. Proprio come le auto senza pilota delle aziende occidentali, come Google e General Motors.

Che fine facciano questi dati, però, non è che sia proprio certo. Siamo sicuri che vengano usati solamente per addestrare le intelligenze artificiali delle case automobilistiche?

Palloni spia e auto senza pilota: cosa cambia?

Il 1° febbraio dello scorso anno, scrive Fortune, i residenti del Montana furono sorpresi da un grande oggetto bianco nel cielo, che somigliava a una seconda luna. L’oggetto era in realtà un pallone spia cinese, carico di telecamere, sensori e altre apparecchiature di sorveglianza ad alta tecnologia. Questo episodio scatenò il panico a livello nazionale mentre il pallone attraversava gli Stati Uniti. Andrò a finire che il pallone aerostatico venne abbattuto da un missile Sidewinder lanciato da un F-22 dell’aeronautica militare statunitense.

Ma mentre l’attenzione degli americani era rivolta verso il cielo, circa 30 auto di proprietà di aziende cinesi, dotate di telecamere e tecnologia di mappatura geospaziale, navigavano per le strade di Los Angeles, San Francisco e San Jose completamente indisturbate. “Questi veicoli raccoglievano video dettagliati, registrazioni audio e dati di localizzazione per mappare le strade californiane e sviluppare algoritmi di guida autonoma“, continua Fortune.

La rivista americana non è certo la prima a porsi delle domande sul possibile impatto che le auto a guida autonoma possono avere sulla nostra privacy. Matthew Guariglia, analista politico presso la Electronic Frontier Foundation, ha definito queste auto “dispositivi di sorveglianza mobili” che raccolgono enormi quantità di informazioni sugli americani alla luce del giorno. Certo, quelle cinesi preoccupano un po’ di più.

L’invasione delle auto senza pilota cinesi

Dal 2017, le auto a guida autonoma di aziende cinesi hanno percorso 1,8 milioni di miglia in California, secondo un’analisi di Fortune sui dati del Department of Motor Vehicles dello stato. Questi veicoli catturano video dei dintorni e mappano le strade con un margine d’errore minuscolo (appena 2cm).

Tra le 35 aziende autorizzate a testare veicoli autonomi sulle strade pubbliche della California, sette sono interamente o parzialmente cinesi. Cinque di queste hanno operato sulle strade californiane l’anno scorso: WeRide, Apollo, AutoX, Pony.ai e DiDi Research America. I test vengono condotti anche in Texas e in Arizona. Complessivamente, hanno già percorso quasi 3 milioni di chilometri.

Cosa viene fatto dei dati raccolti? Bella domanda: non lo sa nessuno. Il settore non è ancora né regolamentato né controllato a sufficienza. “E’ il far west, non c’è nessuno incaricato di controllare”, ha dichiarato a Fortune Craig Singleton, che si occupa proprio della Cina per la Foundation for Defense of Democracies.