Alcuni recenti articoli usciti sul Washington Post e Bloomberg hanno lanciato l’allarme sul consumo di energia smodato da parte delle intelligenze artificiali come ChatGPT.

“L’IA consumerà dalle 10 alle 15 volte più elettricità rispetto alle tecnologie precedenti”, si legge nell’articolo uscito su Bloomberg. Sarebbe una catastrofe che rischierebbe di paralizzare le infrastrutture energetiche di tutto il mondo, destabilizzando l’economia mondiale. Fortunatamente, secondo un’analisi di ArsTechnica si tratterebbe di un allarmismo esagerato provocato da un’errata interpretazione dei dati contenuti in alcuni rapporti pubblicati dall’Agenzia internazionale dell’Energia e Goldman Sachs.

Il costo energetico delle IA sarà proibitivo?

Secondo Bloomberg, il consumo di energia elettrica da dei data center che alimentano le IA è destinato a crescere costantemente nel corso dei prossimi anni, riflettendo l’atteso aumento della domanda di queste tecnologie e, parallelamente, il potenziamento delle abilità dei modelli che le alimentano.

Una teoria che convince molto poco la redazione di Ars Technica, storico webmagazine dedicato all’innovazione e alla tecnologia. A scanso di equivoci, è vero che che le IA consumano una quantità di energia significativa e che questo dato è molto probabilmente destinato a crescere. Ad ogni modo, la buona notizia è che, probabilmente, non ci sarà nessuna crisi energetica imminente.

Il ricercatore olandese Ale de Vries stima che l’IA potrebbero utilizzare tra gli 85 e i 134 TWh di energia nel prossimo futuro. Certo, un dato altissimo, che va tuttavia inserito nella giusta prospettiva. Entro nel 2026, si stima che tutti i data center consumeranno trai 620 e 1050 THh, con la maggior parte di questo consumo che dipenderebbe dalle infrastrutture generali che alimentano internet nel suo complesso. E’ evidente che non saranno quegli 85-134 TWh consumati dalle intelligenze artificiali a fare la differenza.

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IA energivore? Sì, ma gaming e criprovalute sono peggio

Sempre nel tentativo di ridimensionare l’allarmismo sulle IA, ArsTechnica continua la sua disanima paragonando i consumi a quelli che, già oggi, dipendono da altri settori. Su tutti gaming e IA.

Il gaming su PC nel 2018 utilizzava già 75 TWh all’anno, mentre nel 2022 – prima dello scoppio dell’ultima bolla – il mining di criptovalute pesava sui consumi energetici globali per 110 TWh. Insomma, i consumi delle IA non sono né senza precedenti, né particolarmente apocalittici.

Ma il punto principale è forse un altro: nessuno ha la sfera di cristallo. Non sappiamo quanto varrà il settore delle IA da qui ai prossimi dieci anni e, di conseguenza, non sappiamo nemmeno quanto consumerà realmente. La domanda per le IA potrebbe diminuire drasticamente: basterebbe che i consumatori si dimostrassero meno interessati ai loro servizi rispetto a quanto immaginato, in modo simile a quanto avvenuto con altre tecnologie che erano state definite “the next big thing” e che si sono poi dissolte come bolle di sapone.