Il telescopio spaziale James Webb è riuscito a scovare una stella attorniata da una nube di gas e polveri in carbonio, la cui struttura può dare origine a pianeti con la stessa composizione che ha creato la nostra Terra. Una scoperta importante, analizzata nel particolare da Thomas Hennig all’istituto tedesco Max Planck per l’astronomia.

Le immagini sono state scrutate attentamente e poi pubblicate sulla rivista scientifica Science. Gli studiosi specificano che questa è la prima volta che si riesce a individuare una scoperta di questa portata e importanza in ambito astronomico. In passato, infatti, osservando le stelle, non era possibile riuscire a individuare tale dettaglio.

Una consapevolezza del mondo scientifico riguardava la tipologia di stella necessaria per la generazione di pianeti rocciosi. Era risaputo che un pianeta roccioso come il nostro, ossia la Terra, può crearsi solo attorno a stelle non massicce. Tale scoperta, grazie al telescopio Webb, ha messo in agitazione il mondo scientifico, esaltato per l’eventualità che nel futuro ci si possa trovare a navigare nello spazio con la presenza di un pianeta “fratello”.

La scoperta nel dettaglio

Analizziamo nel dettaglio la scoperta e che cosa è successo. La stella Iso- Chal 147 è stata osservata con attenzione, si trova in una zona chiamata Chameleon I. Nel corso dell’osservazione, sono stati notati dei particolari diversi da quelli evidenziati in passato. Proprio nella zona del disco vicino alla stella, sappiamo che ciascuna di queste è circondata da dischi protoplanetari. Parliamo di quei dischi visibili attorno alla stella, composti da gas e nubi, e il cui lungo e complesso processo origina i pianeti.

Da questa accurata osservazione si è riscontrata la composizione di gas e polveri in carbonio nella stella Iso- Chal 147, un dettaglio che ha messo in subbuglio il mondo scientifico, perché tale composizione è la medesima che può originare pianeti con le stesse caratteristiche del mondo che ci ospita. Ciò significa che nel futuro potrebbero crearsi altri pianeti come quelli che noi identifichiamo come la nostra casa.