Il 9 giugno 1934 faceva il suo esordio durante il cortometraggio animato La Gallinella Saggia il personaggio di Donald Duck, che in Italia sarebbe stato rinominato Paolino Paperino. A 90 anni di distanza quel papero (che in realtà nascerebbe come anatra) ha conquistato il mondo intero, al punto da diventare il character a fumetti più pubblicato di sempre dopo i supereroi.
Un papero capace di rivaleggiare con il topo
La storia di Paperino porta indietro nel tempo in un’epoca remota, in un momento in cui la Disney stava muovendo i primi passi nell’industria dell’intrattenimento, ed il character protagonista dei cortometraggio era Mickey Mouse, Topolino.
Con la sua apparizione nel 1928 in Steamboot Willie, Topolino è stato capace di conquistare da subito pubblico e critica, sia per le caratteristiche tecniche del cortometraggio (era la prima volta che appariva il sonoro in un’opera del genere), sia per le trovate umoristiche della storia.
Paperino appare, invece, come comprimario in La Gallinella Saggia, ed è il vicino di casa di una gallina che deve piantare del mais. I primi tratti di Paperino sono spigolosi, ma il personaggio (che all’epoca era più sorridente ed esuberante, e meno nevrotico), grazie anche a quella parlata così buffa, riuscì subito a bucare lo schermo ed a rimanere impresso.
Paperino aveva delle caratteristiche diverse rispetto a quelle degli altri personaggi. Già all’epoca sembrava un character capace di stare al mondo in una maniera differente, ma in cui chiunque si poteva immedesimare. Non molto ambizioso (anzi, per nulla), capace di accontentarsi di poco, ed alla ricerca, soprattutto, di una dimensione di tranquillità.
A livello estetico la prima versione di Paperino è piuttosto esagerata, con il becco molto pronunciato. A mano a mano, grazie anche ai fumetti di Al Taliaferro, il character prenderà l’aspetto che tutti noi conosciamo, assumendo una forma più sinuosa.
Nel cortometraggio Una serata di beneficienza Paperino tirerà fuori quell’atteggiamento nevrotico e istintivo che ha creato tanta simpatia ed empatia.
Paperino doveva apparire come figura da one-shot nella già citata La Gallinella Saggia, ma ottenne una conferma per il cortometraggio Una serata di beneficenza. Fu in quell’occasione che riuscì a spiccare definitivamente.
Durante la manifestazione organizzata da Topolino, Paperino sale sul palco per esibirsi davanti ai topini orfani, ma non viene apprezzato. L’accanimento del giovane pubblico nei suoi confronti, che continua a soffiarsi il naso davanti alla sua esibizione di The Sailor’s Hornpipe, lo porterà ad infuriarsi ed a sfidare i piccoli orfani. Sarà in questa occasione che, per la prima volta, Paperino tirerà fuori quell’atteggiamento nevrotico e istintivo che ha creato tanta simpatia ed empatia.
Mentre in The Band Concert, del 1935, viene portata sullo schermo la sintesi di ciò che nei successivi decenni diventerà la disputa tra due character ingombranti. Topolino cerca di dirigere un’orchestra bislacca, alla quale si aggiunge lo stesso Paperino, componente non gradito, ma insistente. Attraverso lo sterminato numero di flauti a sua disposizione Paperino riuscirà a partecipare alla musica del gruppo, nonostante le ostruzioni di Topolino (questo corto è disponibile su Disney Plus).
Il suo incedere ed il riuscire a farsi notare, nonostante un protagonista ingombrante come Topolino, gli offriranno la possibilità, prima di affiancare il character principale di casa Disney in numerosi cortometraggi assieme a Pippo, e poi di ricavarsi un ruolo da protagonista assoluto. Nessun personaggio comprimario è mai riuscito a definirsi e ad imporsi a questi livelli.
Ed è questo il segreto di Paperino: la capacità innata di tirare fuori tutte le proprie debolezze nella maniera più spontanea, ma unendosi ad un profondo senso di umanità. Perché Paperino è colui che accoglie con se i nipoti Qui, Quo e Qua, non senza delle remore, ed anzi, il più delle volte, è anche pronto a far pagare loro le marachelle che lo hanno estenuato.
Perché Paperino suscita tanta empatia
Paperino è colui che (in una celebre striscia a fumetti di Al Taliaferro) offre in regalo a Paperina un fazzoletto di valore, solo perché una giovane corteggiatrice se lo è lasciato sfuggire di mano per farglielo raccogliere. Si tratta di un gesto che dimostra l’affetto ed il sentimento nei confronti di Paperina (perché Paperino non ha ceduto alle lusinghe di un’altra persona), ma anche la sua indole approfittatrice.
Paperino è colui che viene definito uno scansafatiche, ma, alla fine, facendo il conto, è il personaggio che tra Paperopoli e Topolinia ha lavorato più di tutti facendo i mestieri più disparati. Viaggia con Zio Paperone ed i nipoti, vivendo avventure alla ricerca di tesori e situazioni senza precedenti in giro per il mondo (e a volte anche oltre).
Ed è questo il segreto di Paperino: la capacità innata di tirare fuori tutte le proprie debolezze nella maniera più spontanea, ma unendosi ad un profondo senso di umanità.
I paperi Disney si caratterizzano per un profondo senso dell’umano. Hanno debolezze e difetti, ma risultano essere autentici, così empatici da creare un senso di comunanza.
Paperino funziona tanto anche perché è una figura corale. Mentre Topolino, così come ha dichiarato lo sceneggiatore Marco Nucci in un’intervista concessa a Lega Nerd “è un personaggio che esce di casa per scoprire cosa è la paura”, e che quindi ha capacità di agire in solitaria, Paperino è il frutto di un collettivo.
Le capacità di Paperino, e le sue caratteristiche, sia nel bene che nel male, sarebbero difficili da rintracciare senza la presenza di figure capaci di tirarle fuori ed esaltarle. Ed anche nei momenti in cui vive in solitaria, così come nello splendido fumetto Le Vacanze di Donald (che vi abbiamo consigliato qualche mese fa), la ricerca di un luogo dove vivere una villeggiatura lo porterà a trovare compagni di avventura di tutti i tipi (tra cui gli immancabili Cip e Ciop) per complicare, ma rendere allo stesso tempo, unica e collettiva quella esperienza.
Paperino è stato in grado di tirare fuori diversi alterego, come DoubleDuck. Ma su tutti è da mettere in evidenza Paperinik, che poi ha avuto un’espressione più contemporanea con PK. La versione supereroistica di Paperino rappresenta quel qualcuno che tutti noi nel sentirci a volte sopraffatti dalle ingiustizie quotidiane vorremmo essere.
Paperinik nasce come vendicatore dei soprusi subiti da Paperino, ma nel tempo è diventato una vera e propria figura protettrice di Paperopoli, ed in alcuni casi del Globo intero, soprattutto nella sua versione PK.
La versione supereroistica di Paperino rappresenta quel qualcuno che tutti noi nel sentirci a volte sopraffatti dalle ingiustizie quotidiane vorremmo essere.
E proprio il successo dell’operazione fumettistica nata nel 1996 grazie ad Alessandro Sisti, Ezio Sisto, Claudio Sciarrone e Max Monteduro, fa notare come Paperino, anche nella sua forma Paperinik e PK, abbia delle sfaccettature capaci di farlo parlare con le generazioni ed i generi narrativi più disparati.
L’idea di vederlo con il suo alterego PK vagare per l’universo a caccia di Evroniani sembra essere una proiezione futura della sua essenza immortale. Che poi alla fine, in una visione circolare delle cose, il papero Disney farà il giro dell’universo per ritrovarsi di nuovo lì, in una fattoria alla ricerca di mais, o ad accapigliarsi con Topolino durante un concerto bandistico.
Da segnalare che Panini Comics ha deciso di festeggiare in grande i 90 anni di Paperino. Il numero 3576 del settimanale Topolino è in vendita un gadget con il character ripreso in uno dei suoi momenti preferiti, quello del riposo. Lo stesso albo è interamente dedicato a Paperino, ed il mensile omonimo è disponibile sia in versione regular che con cover variant (con 16 pagine di apparati redazionali bonus).
I 90 anni di Paperino sono un modo per ricordare a tutti noi come anche un personaggio cartoonesco e antropomorfo riesca a trasmettere il valore ed il significato profondo dell’essere umani.