Stephen King è uno degli autori più prolifici del Ventesimo Secolo, ed anche di questo millennio. Le sue opere letterarie hanno influenzato milioni di appassionati, e proprio grazie a questo influsso il suo universo narrativo è proliferato, fino a sfociare in opere cinematografiche, televisive e fumetti. In questa recensione di La Scienza di Stephen King, realizzato da Apogeo, vogliamo sottolineare come quest’opera sia un omaggio all’universo narrativo dello scrittore del Maine ed ai contatti che questo mondo fantastico ha con il nostro reale.

Non era semplice riuscire a bilanciare ciò che è contenuto all’interno dei romanzi e dei racconti di Stephen King con la divulgazione scientifica. Il rischio stava nel portare uno dei due elementi a prevalere sull’altro. Perciò quello che poteva essere l’ennesimo tributo biografico a Stephen King è stato, invece, un’opera che ha trovato una chiave intrigante per ripercorrerne il percorso autoriale.

Divulgare entrando nell’universo del re dell’orrore

Sono tanti gli spunti offerto da La Scienza di Stephen King, a partire dalla sua prima opera, Carrie, e dall’analisi di come un influsso religioso oppressivo all’interno del nucleo familiare possa condizionare in peggio la vita di un adolescente. Perché ciò che viene raccontato in Carrie, così come nei romanzi di Stephen King, va al di là del fantastico.

La capacità dello scrittore del Maine di delineare ritratti  e racconti di esseri umani, prima ancora che descrivere mostri e killer sanguinari, è ciò che lo rende qualcosa di più rispetto ad uno scrittore di genere. La scienza di Stephen King è il libro ideale per far comprendere quanto i mostri del re dell’orrore siano più che tangibili anche nel nostro mondo.

Offre molto gusto la lettura della sezione dedicata a IT, il romanzo per eccellenza di King, e l’opera che ha fatto conoscere a milioni di persone il personaggio di Pennywise. Nel capitolo de La Scienza di Stephen King dedicato a IT viene analizzata la coulrofobia, ovvero la paura dei clown, e ciò da cui nasce. Interessante è scoprire come la prima figura di pagliaccio mai riscontrata nella Storia sia legata proprio alla nostra Italia.

A realizzare La Scienza di Stephen King sono state Meg Hafdahl e Kelly Florence, due appassionate del re dell’orrore, che hanno intervallato analisi delle opere di King con la divulgazione, e con interviste a figure professionali che hanno utilizzato una chiave di lettura scientifica per raccontare un determinato lavoro letterario dello scrittore del Maine.

La scienza di Stephen King utilizza lo stesso scopo divulgativo per raccontare un pezzo di storia della cultura pop unendolo alla sfera della conoscenza.

Apogeo è ormai solita a contaminare la scienza con la cultura pop. Già alcuni mesi fa è stato proposto La Scienza di Star Wars (di cui abbiamo realizzato anche la recensione), un libro che utilizza la fantascienza per raccontare ciò che attraverso la fantasia può essere realmente riscontrato nel nostro tangibile, o che può servire da spunto per approfondire particolari del nostro Universo.

La scienza di Stephen King utilizza lo stesso scopo divulgativo per raccontare un pezzo di storia della cultura pop unendolo alla sfera della conoscenza. E se nella Scienza di Star Wars il collegamento poteva essere più immediato, con Stephen King non era semplice trovare per ogni opera degli elementi storici e divulgativi da approfondire.

La qualità della scrittura di Meg Hafdahl e Kelly Florence dà ritmo al testo, che riesce a essere, allo stesso tempo, d’intrattenimento e fonte di conoscenza. Analizzare l’universo narrativo di Stephen King dal punto di vista della divulgazione è un’operazione che fino ad ora non era ancora stata fatta.

La Scienza di Star Wars, recensione: divulgare intrattenendo La Scienza di Star Wars, recensione: divulgare intrattenendo

I contributi dedicati alle opere di King si erano, fino ad ora, fermati alle analisi biografiche e letterarie, ma, leggendo questo libro, l’idea di accostare Stephen King e la scienza sembra essere un qualcosa di più che naturale. L’autore del Maine ha fino ad ora creato un universo narrativo variegato, e capace di toccare diversi settori del reale e del paranormale.

C’è dai ricordare che King ha nel suo roster di personaggi una sfilza di figure capaci di comporre una versione horror degli X-Men, che vanno dalla stessa Carrie, a Danny Torrance di Shining, fino ad arrivare alla protagonista de L’Incendiaria (ecco il nostro approfondimento a riguardo).

La copertina di La scienza di Stephen King

Stephen King e gli elementi del suo successo

L’universo narrativo di Stephen King è a cavallo tra letteratura horror classica dell’Ottocento (che ha consegnato all’immortalità personaggi come la creatura di Frankenstein e Dracula), e tutte le paure e le situazioni storiche del Novecento che sono sfociate nei fumetti di supereroi, nella fantascienza, ed in una concezione di horror che lo stesso King ha contribuito a plasmare.

Il Novecento è stata anche l’epoca della psicanalisi e dell’analisi della complessità dell’Uomo. I personaggi di Stephen King sono il riflesso di un mondo complesso, e di un incrocio con l’esplosione della cultura pop attraverso tutti i mezzi di comunicazione.

Stephen King è nato proprio a cavallo della metà del Novecento: in lui si fondono il rock’n’roll, i b-movie da drive-in, i fumetti dei supereroi e della EC Comics, i romanzi di genere. Stephen King è intriso della cultura popolare del suo secolo, ma, allo stesso tempo è un grande appassionato dei classici, da Dickens a Virginia Woolf. L’unione di questi elementi ha creato un autore complesso ma, allo stesso tempo, alla portata di chiunque.

In questa recensione de La scienza di Stephen King vogliamo sottolineare proprio l’obiettivo raggiunto di quest’opera di riuscire a utilizzare lo scrittore del Maine come fonte d’intrattenimento e di divulgazione al tempo stesso. Si tratta di qualità che lo stesso King possiede in maniera intrinseca. Alleggerire ed allo stesso tempo entrare in profondità.

Stephen King è un autore complesso, e, allo stesso tempo, alla portata di chiunque.

Spesso i lettori approcciandosi alle opere di King si sono sentiti catapultati in una dimensione che mischia luce e oscurità. I quartieri di cittadine di provincia si sono ritrovati macchiati da delitti e situazioni al limite; i boschi incontaminati sono divenuti casa di mostri di un’altra dimensione; gli alberghi da vacanza sono divenuti fonte di ossessione e visioni diaboliche.

Tutto ciò vive anche in La scienza di Stephen King, e diventa spunto per analisi, approfondimenti, e scoperte di di tutto ciò che rende tangibili i deliri, le ossessioni, e gli orrori dell’universo del re dell’orrore. La scienza di Stephen King è disponibile nelle librerie e online dal 28 maggio.

70
La scienza di Stephen King
Recensione di Davide Mirabello

La scienza di Stephen King è una produzione letteraria che riesce a centrare l'obiettivo di divulgare riuscendo a intrattenere. Raccontare le opere di King e, allo stesso tempo, utilizzarle per approfondire tematiche storiche e scientifiche è un'operazione editoriale intrigante e riuscita.

ME GUSTA
  • Il libro bilancia l'approfondimento delle opere di King con elementi scientifici.
  • Narrazione e divulgazione creano una lettura scorrevole.
FAIL
  • Nel tentativo di bilanciare divulgazione scientifica e approfondimento delle opere di King si crea una sintesi più che giustificata.