Ci aveva convinto al “ciao”. Potremmo iniziare così la recensione di Spy x Family Code: White per esprimere quanto, se siete appassionati di spy story, di manga/anime e family comedy, questo sia il film animato che fa per voi. Proprio a partire da quell’inquadratura iniziale dall’alto che si annida poi nel palazzo in cui si sta svolgendo un ballo, omaggiando True Lies e James Cameron. Ma prima un po’ di contesto: Spy x Family è una serie anime prodotta da Wit Studio e CloverWorks che nasce dal manga omonimo di Tatsuya Endo, pubblicato sulla rivista digitale Shōnen Jump+. Ora la serie dà il via ad uno spin-off cinematografico, il primo della saga, al cinema dal 24 aprile distribuito da Eagle Pictures, che racchiude tutte le potenzialità della storia e le amplia per il grande schermo.
Una trama super-spionistica
La trama di Spy x Family Code: White parte da quella del manga e dell’anime, presentando il nucleo protagonista. Siamo in una sorta di guerra fredda alternativa tra le nazioni europee fittizie di Westalis vs Ostania e per mantenere la pace tra le ostilità vengono inviati alcuni agenti sotto copertura. Tra questi, nome in codice Twilight che sotto mentite spoglie, ovvero quelle dello psichiatra vedovo Loid Forger, deve avvicinare e sventare il piano del leader del partito militarista, Donovan Desmond. L’unico posto per farlo è il prestigioso Eden College frequentato dai figli di quest’ultimo (in particolare il secondogenito), poiché unico evento in cui osa mostrarsi in pubblico, e per potervi accedere si costruisce una famiglia fittizia.
Quello che non sa è che Yor, la moglie, appare come una mansueta impiegata municipale ma in realtà è un sicario abilissimo ed estremamente veloce, mentre la figlia che adottano per accedere al college, Anya, è una telepate in seguito ad alcuni esperimenti condotti su di lei da piccola. Perfino il cane è speciale: può vedere degli stralci di futuro e quindi provare ad impedire che accada qualcosa di brutto alla famiglia Forger, grazie alla lettura del pensiero della bambina.
Una combo micidiale
Proprio come da titolo Spy x Family unisce gli stilemi della spy story, sia a livello di colpi di scena che di regia dinamica, con coreografie action davvero entusiasmanti, alle caratteristiche della family comedy, in cui nessuno è ciò che sembra e deve ritagliarsi il proprio spazio per portare a termine la propria missione senza farsi scoprire. Praticamente è ciò che ha fatto in live action Family Switch rispetto a Quel pazzo venerdì, allargando lo spettro dello scambio di corpi a tutti i membri di una famiglia, mentre qui lo fa a livello animato di doppiogioco spionistico. Un elemento che porta ovviamente ad una commedia degli equivoci spassosa e coinvolgente. In Spy x Family Code: White questo avviene all’ennesima potenza mentre la missione del film è portare avanti l’Operation Strix per avvicinare Donovan a scuola, dove una gara culinaria per ottenere dei crediti fondamentali per rimanere nella scuola diviene un pretesto per una gita in montagna nel weekend per i Forger.
Commedia degli equivoci anti-proiettile
Proprio come in Mr. & Mrs. Smith (il film più che la serie) i due coniugi protagonisti, Loid e Yor, si tengono nascosta la reciproca identità anche se non devono uccidersi a vicenda. Anzi devono sostenersi e aiutarsi ai fini dei rispettivi obiettivi segreti. La commedia degli equivoci che scatena la loro peculiare situazione, compresa quella di Anya e del cane Bond (un nome scelto ovviamente come omaggio), nel film raggiunge vette astronomiche grazie ad alcune trovate come un certo bisogno primario corporeo che colpisce la bambina dopo aver ingerito dei cioccolatini speciali trovati sul treno.
Quest’ultimo mezzo di trasporto, insieme al mercato tra le nevi sono solo alcuni degli archetipi di genere che vengono sapientemente ribaltati per portare alla luce i punti di forza di questa storia. O ancora la gelosia e i dubbi di Yor per la proposta della gita da parte di Forger e nel vederlo parlare in un vicolo con una donna misteriosa, mai immaginando che possa essere una spia. Anya è il collante, soprattutto grazie al fatto che per merito dei propri poteri sa della doppia identità di entrambi i genitori adottivi ma non vuole far saltare le loro coperture per non essere rispedita in orfanotrofio.
Quando si smette di fingere e si diventa per davvero una famiglia? Mentre prova a rispondere alla domanda Spy x Family Code: White tiene un ritmo narrativo abbastanza sostenuto per tutta la durata della pellicola, intrattenendo piacevolmente gli spettatori, tanto i neofiti che non sanno nulla del manga e dell’anime quanto i fan della prima ora. Permette così ad entrambi di godersi una piacevole visione tra rocamboleschi inseguimenti, segreti di Stato inconfessabili, action all’impazzata. Ovviamente mettendo a rischio la pace mondiale!
Chiudiamo la recensione di Spy x Family Code White felici di poter consigliare questo primo film sul grande schermo della saga a chiunque, anche a chi non si è mai approcciato alla storia. Il mix equilibrato e accattivante di dilemmi familiari e missioni spionistiche segrete crea un intrattenimento davvero spassoso, grazie anche ad una regia dinamica particolarmente vincente e riuscita, così come le caratterizzazioni dei personaggi e la gita che contraddistingue il lungometraggio, rendendolo tanto surreale quanto adorabile.
- L’essere indipendente dalla serie originale.
- Il mix di commedia e spionaggio.
- I personaggi.
- La regia.
- Potrebbe risultare troppo assurdo agli spettatori più ancorati alla realtà.
- Una parte centrale forse un po’ ripetitiva.