L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.
La giornata della Terra è stata creata nel 1970, quando i movimenti ambientalisti erano ancora alle loro origini, dalle Nazioni Unite, che ha stabilito che si dovesse celebrare un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, quindi il 22 aprile. All’origine della iniziativa c’è la teoria ambientalista della biologa americana Rachel Carson, autrice del testo Primavera silenziosa nel 1962; fino a quel momento la sensibilità ambientalista era quasi assente negli Stati Uniti così come nel resto del mondo industrializzato. In quel momento vari gruppi ecologisti iniziarono a voler far sentire la propria voce, in un momento storico dove parlare di clima era prettamente un discorso per pochi, per sottolineare anche la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Per questo motivo i gruppi ecologisti cominciarono a pensare di sfruttare l’occasione della giornata per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturali). La politica intrapresa dai vari gruppi e la comunicazione di questa giornata è focalizzata da sempre sulle soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.
Numerose comunità celebrano la Settimana della Terra, un’intera settimana di attività incentrate sulle problematiche ambientali.
Tutti, a prescindere dall’etnia, dal genere, da quanto guadagnino o in che parte del mondo vivano, hanno il diritto etico a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile e la Giornata della Terra si basa saldamente su questo principio. Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una storica manifestazione a difesa del nostro pianeta e con gli anni, la Giornata della Terra è divenuta un’occasione di confronto tra i leader mondiali affinché vengano adottate strategie comuni e misure concrete per una drastica riduzione delle emissioni dei gas serra, come avvenuto nel 2021 quando il presidente USA Joe Biden ha convocato un vertice speciale per coordinare la lotta al cambiamento climatico.
Chi era Gaylord Nelson
Come abbiamo scritto precedentemente l’idea di creare la Giornata della Terra è stata del senatore democratico del Wisconsin Gaylord Nelson che si ispirò alle manifestazioni contro la guerra in Vietnam per creare una grande protesta ambientale a livello nazionale. Figlio di un’infermiera e di un dottore, avvocato e poi soldato durante la Seconda guerra mondiale, Gaylord Nelson era un uomo che sapeva convincere, un uomo in grado di spingere persino il presidente John Fitzgerald Kennedy a tenere una serie di discorsi per gli Stati Uniti legati all’ambiente e alla conservazione del patrimonio naturale. Nelson ha sempre rifiutato l’idea che lo sviluppo economico fosse in antitesi rispetto alla protezione dell’ambiente, anzi com’era solito dire “È l’economia che si deve adeguare alle regole della biodiversità, non il contrario”. Come riconoscimento al suo lavoro in campo ambientale, nel settembre del 1995 ha ricevuto la medaglia presidenziale della libertà.
Ma oltre ad essere un difensore dell’ambiente, è stato anche un forte sostenitore dei diritti e delle libertà civili e uno dei primi oppositori pubblici alla guerra in Vietnam. Durante il discorso che tenne proprio durante la Giornata della Terra del 1970 accusò il governo di aver speso miliardi di dollari in una guerra senza senso invece di occuparsi e preoccuparsi delle città americane, definendole delle “trappole disumane per migliaia di persone”. Successivamente, la questione divenne politica fino all’istituzione della giornata, che portò alla creazione dell’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti e all’approvazione di altre leggi ambientali prime nel loro genere, tra cui il National Environmental Education Act, l’Occupational Safety and Health Act, e la legge sull’aria pulita.
Cinquant’anni di Earth Day
In questi decenni di iniziative ne sono state fatte numerose per ricordare la Giornata della Terra. Tra le tante situazioni ricordiamo recentemente, la Giornata della Terra nel 2009 che segnò l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori “Green Generation Campaign”, i cui punti principali erano la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili che ponga fine alla nostra comune dipendenza dai combustibili fossili, incluso il carbone. Un impegno personale a un consumo responsabile e sostenibile con ufficialmente la creazione di una “economia verde” che tolga la gente dalla povertà con la creazione di milioni di “posti di lavoro verdi” e trasformi anche il sistema educativo globale in un sistema educativo “verde”. Il 22 aprile 2009, giorno della ricorrenza, fu l’occasione per migliaia di eventi organizzati in scuole, comunità, villaggi e città in tutto il mondo e in Italia, per il terzo anno consecutivo, a promuovere la manifestazione fu NatGeo Music, il canale musicale di National Geographic. Tuttavia le promesse fatte furono urlate e sognate, ma poco realizzate anche perché 50 anni dopo, siamo ancora in piena crisi climatica e sanitaria, ed è proprio per questo motivo che l’Earth day acquista ancora più significato.
Mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il nostro rapporto col pianeta.
Un pianeta dalle risorse finite, con ecosistemi sempre più sottopressione e con i cicli naturali che stanno cambiando in maniera così rapida, da non essere in grado di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo. Abbiamo tutte le conoscenze scientifiche che ci servono, sappiamo con certezza che le attività umane hanno e stanno avendo effetti deleteri sul “sistema Terra”, ma sappiamo anche come risolvere queste crisi, anche se significa ripensare il modello di sviluppo, ridistribuire benessere e ricchezza, garantire eguali opportunità e diritti a tutta la popolazione. Siamo di fronte ad una sfida senza precedenti. Per il 2024 l’Onu, che in inglese la chiama “giornata della madre terra”, sottolinea che “Madre Terra sta chiaramente sollecitando un invito all’azione. La natura sta soffrendo, gli oceani si riempiono di plastica e diventano più acidi, il caldo sempre più estremo, gli incendi e le inondazioni hanno colpito milioni di persone. I cambiamenti climatici e i cambiamenti naturali causati dall’uomo e i crimini che distruggono la biodiversità, come la deforestazione, il cambiamento dell’uso del territorio, l’intensificazione dell’agricoltura e della produzione di bestiame o il crescente commercio illegale di specie selvatiche, possono accelerare la velocità di distruzione del pianeta. L’Onu, per questo motivo ricorda anche che quella di oggi ” è la terza Giornata della Terra celebrata nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi. Gli ecosistemi supportano tutta la vita sulla Terra. Più sani sono i nostri ecosistemi, più sano è il pianeta e i suoi abitanti. Il ripristino dei nostri ecosistemi danneggiati aiuterà a porre fine alla povertà, a combattere il cambiamento climatico e a prevenire l’estinzione di massa.
“Ma ce la faremo solo se tutti daranno il loro contributo?” – è l’appello delle Nazioni Unite.