Un sistema stellare distante 3.000 anni luce, noto come T Coronae Borealis, dovrebbe diventare visibile a occhio nudo tra febbraio e settembre 2024, a causa di un’esplosione. Questo evento raro, che si verifica all’incirca ogni 80 anni, farà schiarire la stella da una magnitudine di +10 a +2, rendendola luminosa quanto la Stella Polare.
Lo spettacolo visibile anche senza telescopi
L’imminente esplosione della nova T Coronae Borealis, visibile anche senza telescopi, promette uno spettacolare spettacolo celeste nel 2024, quando la sua luminosità raggiungerà quella della Stella Polare, un fenomeno risultante da una danza cosmica tra una nana bianca e una gigante rossa. Si prevede che un sistema stellare, situato a 3.000 anni luce di distanza dalla Terra, diventerà presto visibile a occhio nudo. Questa potrebbe essere un’occasione unica di osservazione, poiché l’esplosione di una nova si verifica solo ogni 80 anni circa. T Coronae Borealis, o T CrB, è esplosa l’ultima volta nel 1946 e gli astronomi ritengono che lo farà di nuovo tra febbraio e settembre 2024.
Magnitudine +2 e lo spettacolo è servito
Il sistema stellare, normalmente di magnitudine +10, troppo debole per essere visto a occhio nudo, salterà a magnitudine +2 durante l’evento. La luminosità sarà simile a quella della stella polare Polaris. Una volta raggiunto il picco di luminosità, dovrebbe essere visibile a occhio nudo per diversi giorni e per poco più di una settimana con un binocolo prima di attenuarsi nuovamente, forse per altri 80 anni. In attesa della nova, è bene familiarizzare con la costellazione della Corona Boreale, o Corona del Nord, un piccolo arco semicircolare vicino a Bootes ed Ercole. È qui che l’esplosione apparirà come una “nuova” stella luminosa. Questa nova ricorrente è solo una delle cinque presenti nella nostra galassia. Ciò accade perché T CrB è un sistema binario con una nana bianca e una gigante rossa. Le stelle sono abbastanza vicine da far sì che, quando la gigante rossa diventa instabile a causa dell’aumento della temperatura e della pressione e comincia a espellere i suoi strati esterni, la nana bianca raccoglie quella materia sulla sua superficie. L’atmosfera poco densa della nana bianca alla fine si riscalda a sufficienza per provocare una reazione termonucleare inaspettata, che produce la nova che vediamo dalla Terra.