Quasi un mese dopo l’impianto del chip dell’azienda, Elon Musk ha dichiarato che il primo partecipante alla sperimentazione di Neuralink è in grado di controllare il mouse di un computer con il proprio cervello. “I progressi sono buoni, il paziente sembra essersi ripreso completamente… Ed è in grado di controllare il mouse, di spostarlo sullo schermo semplicemente pensando“, ha detto Musk in una conversazione durante un evento di X Spaces.
Elon Musk annuncia il primo impianto di Neuralink, ma mancano dettagli
Il mese scorso, Musk ha dichiarato che l’azienda ha completato il suo primo intervento chirurgico di impianto su un soggetto umano, dopo aver ricevuto, a Settembre 2023, l’approvazione dalle autorità di regolamentazione statunitensi per reclutare esseri umani per la sperimentazione. L’identità del primo paziente non è stata resa nota, anche se Neuralink ha dichiarato di essere alla ricerca di persone con tetraplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica, comunemente nota come SLA o morbo di Lou Gehrig, per le sue sperimentazioni. Ai pazienti che partecipano alla sperimentazione verrà inserito chirurgicamente un chip nella parte del cervello che controlla gli impulsi al movimento. Il chip, installato da un robot, registrerà e invierà i segnali cerebrali a un’applicazione, con l’obiettivo iniziale di “garantire alle persone la capacità di controllare un cursore o una tastiera del computer usando solo il pensiero“, ha scritto in comunicato l’azienda a settembre. Tuttavia, Musk ha offerto pochi dettagli e nessuna prova sull’esito dell’operazione, quindi non è ancora del tutto chiaro quanto l’impianto rappresenti un progresso scientifico significativo. Una sola cosa risulta chiara: i consumatori non avranno presto un accesso diffuso a questa tecnologia. Prima che gli impianti cerebrali di Neuralink arrivino su un mercato più ampio, avranno bisogno di un’approvazione normativa.
Neuralink: la comunità scientifica chiede più dati e trasparenza
L’Hastings Center, un istituto di ricerca bioetica indipendente con sede a Garrison, New York, ha pubblicato un post sul suo blog in cui criticava quella che definiva “scienza per comunicato stampa“, riferendosi all’approccio di Neuralink nel rilasciare informazioni. Il centro ha affermato che “un esperimento senza precedenti che coinvolge una persona vulnerabile” dovrebbe includere un rapporto formale al pubblico. “Quando l’unica fonte di informazioni è la persona che paga per un esperimento e che ha un enorme interesse finanziario nel risultato, gli standard etici di base non sono stati rispettati“, hanno scritto Arthur Caplan, presidente del Dipartimento di etica medica dell’Università della Pennsylvania, e Jonathan Moreno, professore di etica, nel post pubblicato dal centro. Anche se la Food and Drug Administration non richiede un resoconto per i primi studi di fattibilità dei dispositivi medici, i chirurghi, i neuroscienziati e gli infermieri coinvolti nella sperimentazione hanno la responsabilità morale di fornire trasparenza, hanno aggiunto Caplan e Moreno.
Synchron è un esempio virtuoso
Di fatto, altre aziende che svolgono un lavoro simile sono più avanti nel processo di ricerca: per esempio, una startup, chiamata Synchron e sostenuta da investitori come Jeff Bezos e Bill Gates, sta arruolando e impiantando persone per il suo studio dal 2021. All’inizio di quest’anno Sychron ha dichiarato che i primi tester umani del suo dispositivo di impianto cerebrale, tutti precedentemente affetti da “grave paralisi”, sono stati in grado di utilizzare il dispositivo per controllare un dispositivo informatico personale per “attività digitali di routine” come inviare messaggi, inviare e-mail e fare acquisti online. Al contrario, Neuralink ha dovuto affrontare delle critiche dopo che, nel 2022, una scimmia è morta durante un tentativo di far giocare l’animale ad un videogioco (Pong).