Proponiamo la recensione di La Scienza di Star Wars, un libro di divulgazione scientifica, pubblicato da Apogeo, che tende anche ad intrattenere, utilizzando come materia di base l’universo di Guerre Stellari. La Galassia Lontana lontana del popolare franchise viene resa un po’ più comprensibile da questo saggio di Mark Brake e Jon Chase.
Divulgare con la cultura pop
Dai tempi di Umberto Eco e della sua opera Apocalittici e Integrati, in cui l’intellettuale affrontava tematiche pop come cinema, musica leggera e fumetti, si è in qualche modo sdoganata l’idea di unire alta cultura, con il popolare. La scienza di Star Wars è un’opera che si muove su questo versante.
C’è da considerare che negli ultimi vent’anni sono uscite pubblicazioni come La filosofia dei Simpson, La Fisica di Star Trek, La Fisica dei Supereroi. Sempre più personaggi che hanno a che fare con la scienza e con la cultura accademica stanno cercando di avvicinarsi alla cultura popolare per creare un ponte tra i due settori. L’idea è quella di rendere più semplici delle materie che sulla carta sono ostiche, oltre ad utilizzare come veicolo per creare curiosità un brand o delle figure molto popolari.
Ma, il fatto di portare un appassionato di Star Wars all’interno di un universo scientifico che prova a spiegare, e a dare delle chiavi di lettura a vicende dei film e delle storie di Guerre Stellari, è un qualcosa che può unire l’utile e il dilettevole. Sì, perché l’idea di passare dalla fase narrativa a quella pratica delle cose sblocca anche delle suggestioni piuttosto interessanti.
Utilizzare La Scienza di Star Wars come base per costruire storie più sensate e interessanti?
Ad esempio, nel libro La Scienza di Star Wars torna spesso al centro dell’attenzione La Morte Nera. Quella che è una struttura di portata gigantesca, simbolo dei personaggi cattivi della saga, viene fatta vedere in questo saggio sotto una luce diversa. Secondo gli autori Mark Brake e Jon Chase, i costi di produzione della Morte Nera, e la manodopera richiesta per realizzarla, giustificherebbero il fatto che una costruzione del genere non dovrebbe affatto essere sacrificata.
Il fatto che continuamente l’obiettivo dei ribelli sia quello di distruggere la Morte Nera rende debole lo stesso tessuto narrativo della storia. Se si cercasse di pensare realisticamente, una struttura capace di richiedere una spesa di venti settilioni di dollari non dovrebbe mai essere distrutta. Piuttosto, l’obiettivo dovrebbe essere una riqualificazione, ed un riutilizzo per fini diversi. Tutto ciò potrebbe apparire come meno avvincente, ma il fatto di avere a che fare con la pratica, oltre che con le teorie mitologiche tratte dai libri di Joseph Campbell, potrebbe dare ulteriore sprint alle storie di Star Wars.
Utilizzare La Scienza di Star Wars come base per costruire storie più sensate e interessanti? Potrebbe essere questo lo scopo ultimo del saggio pubblicato da Apogeo. Creare una fanbase più informata ed esigente potrebbe in futuro portare a storia più smaliziate e meno ingenue sotto alcuni punti di vista (e l’ultima trilogia cinematografica di Star Wars di ingenuità ne ha avute molte).
Tanti spunti, tanti universi
Questo saggio, però, è utile anche per volare con la mente al di fuori della Galassia lontana lontana, considerando che le parole di Mark Brake e Jon Chase scavano nel profondo dell’astronomia, della fisica, e della teoria scientifica in generale. Ad esempio, l’idea che nella sola Via Lattea esistano 50 miliardi di pianeti, e 500 milioni tra questi sarebbero abitabili, è una suggestione più che intrigante. Teoricamente quasi ogni essere umano potrebbe avere un pianeta a propria disposizione all’interno della nostra galassia.
Suggestioni del genere possono essere importanti per arricchire la fantasia e la conoscenza degli adulti, e plasmare le aspirazioni dei più giovani. La colonizzazione spaziale è una sfida per l’Uomo, ma anche una fonte di sopravvivenza. E leggere saggi del genere può spingere in avanti la fantasia e la voglia di raggiungere certi obiettivi. Del resto Elon Musk si è nutrito di fantascienza da giovanissimo, ed in particolare delle letture di Asimov. E poi, sempre per citare un altro grande della fantasia, Walt Disney disse: “Se puoi sognarlo puoi farlo”.
Ecco La Scienza di Star Wars è una di quelle letture che, piuttosto che portare il lettore con la testa e con i piedi per terra, lo proietta sempre più in alto. L’unico limite e la propria immaginazione, e gli ostacoli della fisica. Un saggio del genere può aiutare a conoscere, ma, allo stesso tempo può alimentare tanta fantasia, magari concretizzabile.
La Scienza di Star Wars è una di quelle letture che, piuttosto che portare il lettore con la testa e con i piedi per terra, lo proietta sempre più in alto.
Del resto la Cina ha iniziato a organizzare dei Comic-Con e festival fantascientifici, subito dopo aver scoperto che gli scienziati della NASA da piccoli avevano vissuto nutrendosi di tanta fantascienza. Mentre le poca cultura del fantastico presente nel Paese non permetteva agli scienziati cinesi di poter dare spazio all’immaginazione per lavorare sull’inventiva.
In questa recensione di La Scienza di Star Wars è importante sottolineare che si tratta di una di quelle letture che riescono a intervenire proprio su questo: l’idea di unire divulgazione con spunti capaci di arricchire, non solo la conoscenza, ma anche l’inventiva delle persone, non può non essere una sorta di chiave per sbloccare le porte del futuro. La lettura di questo libro è consigliabile ad i lettori di qualsiasi età. Si tratta di quelle proposte culturali che, anche se lette da giovanissimi, e quindi in un’età in cui non tutto riesce a risultare comprensibile (del resto anche un adulto non completamente preparato sulle materie scientifiche avrebbe difficoltà a comprenderlo in toto), seminano qualcosa nella mente.
La Scienza di Star Wars è una lettura più che consigliata, con la casa editrice Apogeo che si è fatta portatrice di un messaggio di divulgazione capace di seminare qualcosa di positivo per un futuro capace di condurre, magari, in una galassia lontana lontana.
La Scienza di Star Wars è un saggio adatto a tutti gli appassionati dell'universo narrativo di George Lucas, che intendono partire dalle storie di Guerre Stellari per spaziare sulla scienza, conoscere, e fantasticare.
- Un libro di divulgazione, che riesce anche a intrattenere.
- Spunti scientifici che vanno anche al di là di ciò che è presente in Star Wars.
- Capacità di stimolare ulteriore curiosità e fantasia, partendo dal materiale del saggio.
- Un libro non adatto a chi è interessato solo all'universo di Star Wars, ma che intende anche spaziare, utilizzandolo come spunto di partenza.