Le immagini delle 19 galassie a spirale che il telescopio James Webb ha catturato sono disponibili. Le immagini che sono arrivate e che si sono diffuse molto velocemente in rete mostrando in pieno tutti i particolari di queste bellissime formazioni stellari. Si può affermare senza alcun dubbio che queste immagini siano quantomeno rivoluzionarie perché prima d’ora erano state esplorate le galassie più vicine ma senza fornire immagini dettagliate come quelle del James Webb.
La cosa importante di queste immagini è che sono molto utili per lo studio sul ciclo della formazione stellare poiché è stata immortalata l’energia e lo slancio rilasciati dalle giovani stelle andando a creare il ciclo di vita dei corpi celesti.
Cosa sono le galassie a spirale?
Come per la Via Lattea, le galassie a spirale prendono il loro nome dalla forma caratteristica che assumono. La loro forma è assolutamente caratteristica con le braccia che si irradiano da un disco rotante al centro. Inoltre è possibile creare una sorta di datazione poiché di norma le stelle tendono a crescere verso l’esterno quindi quelle centrali sono di norma le più vecchie.
La cosa eccezionale di queste fotografie è che le galassie fotografate sono distanti tra i venti fino ad ottanta anni luce. Questo è un vero e proprio balzo in avanti ma deve essere inquadrato in un’indagine PHANGS, Physics at High Angular Resolution in Near GalaxieS, che va avanti da ormai molti anni e che sfrutta la luce ultravioletta. Inoltre è stato adoperato anche il telescopio Hubble modificato proprio per essere funzionale per questa ricerca.
In effetti, questo “vecchio” telescopio è molto utile per vedere la luce delle stelle ma una parte di essa sarebbe bloccata dalla polvere spaziale e da altri corpi celesti. Il Webb è invece stato lanciato tre anni fa, nel 2021, riuscendo quindi a superare tutti i problemi dei telescopi terrestri poiché adoperando gli infrarossi vengono superate tutte le polveri dello spazio.
Le nuove immagini arrivate dallo spazio i punti blu di luce sono stelle catturate dalla fotocamera nel infrarosso vicino di Webb, NIRCam. Queste luci sono diffuse attraverso i bracci a spirale e densamente concentrati nei centri delle galassie. Nella galleria delle 19 galassie a spirale sono state individuate milioni di stelle.
Mentre nell’infrarosso a media distanza, il MIDI, sono stati trovati stelle ancora in formazione ed i gas che si sono sprigionati dall’esplosione delle stelle. I ciuffi fluttuanti rossi ed arancioni invece indicano i gas presenti nelle galassie. Questi dati sono molto importanti per comprendere come le polveri ed i gas si distribuiscono nella galassia.
Altro importante elemento è rappresentato dal fatto che mentre le luci blu rappresentano la concentrazione di stelle più vecchie quelle bianche e rosa dovrebbe rappresentare la presenza di un buco nero supermassiccio oppure di ammassi di stelle estremamente brillanti.
La polvere stellare è un altro elemento importante per lo studio del cosmo perché la polvere che si trova nella vicinanza e tra i corpi celesti tende ad aggregarsi formando nuove stelle riuscendo a creare le varie costellazioni.
Le 19 galassie a spirali rappresentano un punto di svolta anche se siamo solo agli inizi
La grande impresa effettuata dal telescopio James Webb è un grandissimo passo in avanti fornendo tantissimo materiale di studio ma è altresì ricordare che stiamo parlando di un primo passo per portare ad una migliore conoscenza del cosmo. Queste 19 galassie a spirale possono essere un ottimo modo per la nascita delle stelle, dei buchi neri e di come si irradia l’energia delle stelle.
Ci sono ancora molti passi da fare e la tecnologia dovrà ancora evolversi non poco perché si deve pensare ad investire quanto più possibile nella ricerca di nuove tecnologie.