Progressi con il 6G, la rete mobile di sesta generazione, quasi conclusa la fase progettuale

Nel 2024, il mondo dell’alta tecnologia vedrà una trasformazione epocale con l’avvento del 6G, la rete mobile di sesta generazione. Non si tratta solo di un incremento di velocità, ma di una vera rivoluzione che cambierà il nostro modo di comunicare e interagire con il mondo digitale. Nel futuro che si prospetta con il 6G, sulla carta sino a 50 volte superiore all’attuale standard 5G, la connessione sarà onnipresente, la guida autonoma sarà la norma e l’industria darà il benvenuto a nuove frontiere.

6G, velocità e copertura ovunque

In base a quanto riporta il Corriere della Sera, la fase uno (la fase progettuale) è quasi conclusa: entro il prossimo anno, il 6G inizierà a trasmettere segnali ultra-veloci, raggiungendo persino un terabit al secondo. Ma non è solo una questione di velocità eccezionale, poiché il 6G promette di portare il segnale ovunque, eliminando le tradizionali celle telefoniche, antenne a ripetitore che permettono la propagazione del segnale radio in un’area geografica specifica. Probabilmente il termine rete cellulare non farà più parte del nostro vocabolario perché verrà sostituito da un più potente network senza fili. Alla base del 6G ci sono le onde teraherz, quelle con frequenze comprese tra 0,3 e 3 Thz. Sono dette anche onde submillimetriche perchè possono trasportare una enorme quantità di dati, più delle “onde millimetriche” del 5G mmWave che  accusano una forte perdita di potenza durante la trasmissione tra le antenne. Le frequenze teraherz, dunque, saranno il fondamento della trasmissione dati del 6G e segneranno quella che viene già ribattezzata “TeraEconomy”: un’era in cui il concetto di gigabit sarà sostituito da quello di terabit.

Gli hot spot intelligenti

Il 6G è uno smart-network basato sugli hot spot, punti di accesso senza fili che si adattano al traffico di rete, evitando rallentamenti.“La rete di nuova generazione dovrà principalmente occuparsi del modo in cui i dati saranno raccolti, elaborati, trasmessi e utilizzati dalle persone”, ha detto Matti Latva-aho, professore di ingegneria delle comunicazioni e direttore del 6G Flagship dell’Università di Oulu in Finlandia, il primo programma globale dedicato all’adozione del 5G nel mondo e allo sviluppo delle future reti 6G. Connessione ovunque, in mare, nel deserto, senza bisogno di ripetitori. Come? Smistando l’enorme quantità di dati scaricabile dal 6G.

L’Integrazione di Intelligenza Artificiale e Guida Autonoma

Per poter fare tutto ciò che promette, il 6G prevede un’integrazione potente con l’intelligenza artificiale. Tra pochi anni, le strade delle nostre città vedranno la piena adozione della guida autonoma. Gli autoveicoli, indipendentemente dalla presenza di conducenti o passeggeri, dovranno gestire un vasto flusso di dati relativi a posizione, velocità e percorsi. Questo intricato scambio di informazioni non riguarderà solo i singoli veicoli ma richiederà anche una connessione con gli altri mezzi circolanti. In simultanea, la rete semaforica dovrà coordinare il traffico in modo fluido e assicurare la priorità ai mezzi di soccorso. È evidente che, in questo contesto, l’integrazione del 6G e dell’intelligenza artificiale sarà cruciale per il corretto funzionamento di un’infrastruttura così complessa.

L’Italia e l’Europa: il 6G e i finanziamenti UE

L’Italia si sta unendo alla corsa tecnologica con il programma Deterministic6G alla Scuola Superiore Sant’Anna. L’Unione europea ha stanziato 900 milioni di euro per accelerare l’innovazione 6G. Bruxelles collabora con gli Stati Uniti per stabilire uno standard condiviso, mentre giganti dell’informatica e delle telecomunicazioni stanno progettando dispositivi rivoluzionari. Attualmente stanno lavorando allo sviluppo del 6G compagnie come Airtel, Apple, Ericsson, Huawei, LG, Nokia, NTT Docomo, Samsung, Vi e Xiaomi, oltre a importanti istituti di ricerca tra cui il Technology Innovation Institute di Abu Dhabi e l’IMEC – Interuniversity Microelectronics Centre di Leuven, in Belgio. Anche numerosi Paesi, inclusi Stati Uniti, Russia, Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Singapore ed Emirati Arabi Uniti, nonché diversi Stati dell’Unione Europea, stanno dando grande attenzione alla tecnologia 6G, con l’obiettivo di arrivarci prima della concorrenza. In particolare gli Stati  stanno cercando di creare un ecosistema 6G al fine di recuperare e riconquistare la supremazia nel campo delle infrastrutture per le telecomunicazioni mobili. Nel contempo l’Unione Europea ha lanciato il progetto Hexa-X, nell’ambito del programma Horizon 2020, che riunisce i produttori europei di dispositivi mobili (Nokia, Ericsson e altri) e operatori come la spagnola Telefónica, la francese Orange e l’italiana Tim, per definire la roadmap e guidare i futuri sviluppi dello standard 6G.

Abbattere il Divario Digitale, il 6G come agente di cambiamento

Uno degli obiettivi principali del 6G è abbattere il divario digitale. Grazie all’integrazione tra 6G, rete terrestre e satellitare, persino le zone remote senza connessioni Internet via cavo o wireless potranno finalmente accedere alla rete. La connessione sarà onnipresente, anche nello spazio grazie alle mega-costellazioni satellitari.

Vantaggi economici e ambientali

Il 6G non è solo tecnologia, ma un affare planetario. Secondo uno studio di Nokia Bell Labs, il nuovo standard potrebbe aumentare il PIL mondiale di diversi miliardi di dollari entro il 2030. Ericsson prevede la creazione di 22 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale. Inoltre, il 6G ridurrà l’inquinamento elettromagnetico grazie a superfici intelligenti che dirigono le onde senza consumo energetico aggiuntivo.

Quali saranno le potenzialità del 6G?

Dalla collaborazione robotica alle metropoli intelligenti, dalla chirurgia a distanza alla navigazione satellitare. Questo impatto interesserà vari ambiti della nostra quotidianità. Molti scenari, ereditati dal 5G, saranno implementati, mentre altri, figli delle prestazioni eccezionali del 6G – velocità attualmente inimmaginabili e latenza pressoché inesistente – apriranno nuove prospettive. Proiettando lo sguardo al 2030, l’anno in cui si prevede che il 6G sarà accessibile a un vasto pubblico, i veicoli a guida autonoma saranno in grado di interagire con altre auto intelligenti, con i sistemi stradali avanzati e con i servizi di trasporto pubblico. Le città si evolveranno in intelligenti hub di innovazione, e l’integrazione di robot nella vita quotidiana diventerà la norma. Ma la vera innovazione introdotta dal 6G sarà l’avvento di ologrammi 3D ad alta fedeltà, riproducibili su dispositivi mobili. Questa forma di “telepresenza” immersiva e olografica permetterà a milioni di individui di immergersi in ambienti di realtà virtuale, aumentata e mista, riducendo la necessità di spostamenti e rivoluzionando il panorama lavorativo.

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