Realizzato dalla Macco Robotics di Siviglia, un’azienda foodtech spagnola focalizzata sullo sviluppo e la produzione di prodotti e processi basati sulla robotica e sull’AI, Kime è un robot umanoide che serve cibo e bevande. Con una superficie di circa 2 metri quadrati, Kime ha una testa e un busto robotici e due braccia articolate che possono essere utilizzate per afferrare e distribuire le bevande. Le mani di Kime tirano la spinatrice in modo appropriato e inclinano il bicchiere in modo corretto per versare le bevande. I progetti dell’azieNda Macco Robotics hanno ricevuto fondi dall’iniziativa dell’Unione Europea Horizon a sostegno della ricerca scientifica.
Il barista che sa comunicare in dieci lingue diverse
KIME è una testimonianza del potenziale dell’ingegneria moderna nel settore dei servizi, in cui i robot mixologist sono in grado di servire una vasta gamma di bevande e snack 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ad esempio, KIME eroga due birre ogni sei secondi e fornisce fino a 12 prodotti diversi. La macchina gode di un’efficienza senza pari: con un’esperienza utente migliorata, KIME vanta anche espressioni e movimenti realistici. Questo tocco personalizzato arricchisce notevolmente le interazioni con i clienti. La tecnologia supporta, inoltre, ordini in ben dieci lingue, rendendola facilmente accessibile a un vasto pubblico.
Igienicamente sicuro
Naturalmente, poiché l’igiene è fondamentale, l’hardware e il software di KIME riducono al minimo il contatto umano. La macchina impiega anche materiale antimicrobico per garantire un ambiente di servizio sicuro. Inoltre, KIME elabora i dati di vendita in tempo reale, offre assistenza online ai clienti e integra un solido sistema di pagamento. Tutto ciò si traduce in un’esperienza di servizio completa e significa che i robot mixologist potrebbero diventare la norma prima di quanto pensiamo. Inoltre, la tendenza all’automazione e alla forza lavoro si estende ben oltre KIME.
Kime non è il solo
Per quanto impressionante, KIME non è che un ingranaggio di una ruota molto più grande che sta girando nel mondo culinario. Ad esempio, anche aziende come True Bird e Bear Robotics contribuiscono alla trasformazione, offrendo chioschi di caffè automatizzati a New York. La rivoluzione tecnologica costringe i leader del settore a confrontarsi con la gestione di un fenomeno a due facce, conciliando efficienza e occupazione. Ma non occorre guadare oltreoceano, infatti sono diversi i ristoranti All you can eat di casa nostra che invece dei camerieri umani usano dei robot con tablet per prendere gli ordini e poi portare le pietanze al tavolo. Sebbene i robot mixologist come KIME contribuiscano a un’incalcolabile efficienza e persino a un miglioramento dell’igiene, rappresentano una vera e propria sfida per i tradizionali ruoli umani nel settore. Questo cambiamento richiede una rivalutazione, che consideri lo sviluppo di nuove competenze incentrate sulla gestione e sulla collaborazione con sistemi robotici avanzati. Inoltre, i ruoli professionali tradizionali dovranno essere profondamente riconsiderati.