Nell’ultimo periodo, in tanti parlano di Sblind, un nuovo social network che si basa sulla sostenibilità. In che modo? Partecipando attivamente alla compensazione di CO2 tramite un modello nuovo di business circolare, il quale offrirà dei plus agli utenti, regalando a tutto il pianeta la sostenibilità di cui necessita.
Andiamo a scoprire cos’è esattamente Sblind e cosa lo rende così particolare.
Sblind: missione condivisione
Cos’è esattamente Sblind? Per chi non ne ha ancora sentito parlare, si tratta di un nuovo social network assolutamente da conoscere. Sblind non è altro che un’app che fa della condivisione la sua vera e propria missione. Funziona come un comune social network, ma cercando di distinguersi da quelli più utilizzati dagli utenti.
Innanzitutto, Sblind è un progetto tutto italiano, nato da una start-up guidata dal bergamasco Francesco Bertuletti e che nasce dall’idea che la condivisione cieca possa tornare nuovamente di moda. La particolarità di questo social network è la sua implementazione distante anni luce dagli algoritmi, dai cookies e dal bombardamento di idee e prodotti a puro fine commerciale.
Ciò è osservabile sin dal suo primo utilizzo, in quanto i contenuti sono nuovamente inseriti in ordine cronologico, così come era in passato su Instagram, e soprattutto sono contenuti che gli utenti scelgono di guardare. In altre parole, questo social network cerca di riportare in auge la vecchia idea secondo cui, chi utilizza i social network, lo fa per essere in una comunità e relazionarsi con i propri amici e parenti.
Inoltre l’idea è anche quella di utilizzare il social network per informarsi e conoscere idee ma, secondo gli ideatori di Sblind, ciò deve avvenire in modo consapevole. Grazie a quest’applicazione tornerà di moda un concetto fondamentale ma spesso dimenticato: la consapevolezza.
L’idea dei “Lovers”: chi sono?
Alla base di Sblind c’è l’idea dei Lovers, che sono l’equivalente dei followers. Ciò che cambia è la visione dei Lovers. Infatti, l’app consente di avere una propria “Love List” composta dai lovers che gli utenti intendono seguire. Questa love list può arrivare ad accogliere massimo 100 lovers.
Si parla, quindi, di una lista di persone da seguire e che dovranno essere scelte in modo consapevole da parte dell’utente. L’intento sottinteso è di limitare i follower non consapevoli come accade, ad esempio, su Instagram, dove si segue molta gente sconosciuta e con idee del tutto opposte alle proprie.
La Love List porta inevitabilmente a porsi delle domande: quante delle persone che seguiamo ci interessano? Quanti dei contenuti ci interessano davvero? Sblind risponde a questi quesiti consentendo agli utenti di seguire solo i lovers che possono interessare e che postano contenuti e informazioni che interessano loro. Insomma, tutto il materiale superfluo viene accantonato.
Una sola regola: non perder tempo
Un’altra idea audace di questo nuovo social network riguarda il tempo di utilizzo. In tal senso, può essere usato dagli utenti per un massimo di 90 minuti al giorno. Una volta trascorso questo tempo, il social si arresta in modo automatico e quindi è impossibile accedervi.
L’eccezione a questa regola è per chi utilizza Sblind in modalità business, in questo caso il tempo di utilizzo si dilata. Qual è l’esegesi di questa idea? Parte da alcuni dati, i quali affermano che i ragazzi, e non solo, sono del tutto dipendenti dai social network e, quindi, dai dispositivi elettronici.
Il tempo di utilizzo aiuta a limitare la dipendenza ma porta anche ad un utilizzo del social più consapevole. Chi lo usa, sa di poterlo fare per un tempo limitato e sceglie con cura le azioni da svolgere.
Si tratta quindi di un social network attento ai propri utenti che vengono di nuovo visti come persone e non soltanto come identità digitali o possibili fruitori di servizi. Un cambio di rotta vero e proprio, che rende questo social molto particolare, insegnando agli utenti cosa vuol dire realmente sostenibilità.