The Legend of Zelda: Ocarina of Time festeggia oggi il suo venticinquesimo compleanno: l’indimenticabile titolo della saga di Nintendo esordì 21 novembre 1998 in Giappone su Nintendo 64 per poi giungere qualche settimana dopo anche negli Stati Uniti e in Europa. A distanza di ben 25 anni, Ocarina of Time resta ancora oggi un capolavoro senza tempo, uno primi capitoli della serie che ci ha permesso di esplorare le meraviglie di un ambiente completamente tridimensionale, in un mondo che ci ha trascinato in un’avventura fatta di scontri epici e dungeon indimenticabili.
Non a caso, il gioco, oltre ad essere una delle esperienza più apprezzate dai fan della serie, è attualmente il titolo che gode della media voto più alta su Metacritic con il suo stellare 99/100. Un’avventura che ha significato molto per chi ha vissuto l’epoca Nintendo 64 e Game Cube e per chiunque si sia meravigliato almeno una volta di fronte alle bellezze del regno di Hyrule.
In occasione dei 25 anni di The Legend of Zelda: Ocarina of Time, abbiamo deciso di celebrare una delle più grandi ed indimenticabili avventure di Link, raccogliendo 5 curiosità sul gioco, tra segreti, aneddoti e stranezze che ne hanno segnato la genesi e la storia.
Nel cuore della Caverna dei Dodongo
The Legend of Zelda: Ocarina of Time è piena zeppa di aree nascoste. Pensate che alcune di queste sono talmente celate, da essere rimaste segrete persino per anni. Celebre, infatti, è il caso della stanza situata dietro la cascata di lava nella Caverna dei Dodongo, scovata da un temerario utente di Reddit ben 23 anni dopo l’uscita del gioco.
Del resto, a chi verrebbe mai in mentre di attraversare una cascata infuocata? Ebbene, a quanto pare, qualcuno questo coraggio lo ha avuto. Nel filmato pubblicato dall’utente si vede, però, che la stanza in questione, non nasconde alcun tesoro, ma soltanto un cuore per ripristinare l’energia. Un po’ deludente, non trovate?
Il bacio di Re Zora
Un altro curioso easter egg è quello legato alla quest del Re Zora. Una volta usata la fiamma blu per scongelarlo, come di certo ricorderete, il Re vi ringrazierà facendovi dono della Tunica Zora che permette di restare sott’acqua utilizzando gli Stivali di ferro senza annegare e a tempo illimitato. Ma cosa succede se provate ad acquistare la Tunica presso il negozio dello Zora’s Domain prima di liberarlo? A quanto pare, riceverete comunque un caloroso premio: un bacio da parte del Re! Link purtroppo non accetterà il regalo, ma si tratta di una divertente scenetta che vale la pena vedere.
Zelda in prima persona?
Avete mai provato ad immaginare come sarebbe uno Zelda in prima persona? Ai tempi dello sviluppo di Ocarina of Time, Miyamoto ci aveva pensato. La sua idea, infatti, era proprio quella di creare il gioco in prima persona con il modello di Link che sarebbe ricomparso solo durante le battaglie. Fortunatamente, però, Miyamoto cambiò idea rendendosi conto che non sarebbe stato “visivamente interessante“.
Epona, Link e Super Mario 64
Uno dei momenti più memorabili di The Legend of Zelda: Ocarina of Time è quando Link abbandona il Lon Lon Ranch per correre in sella al suo cavallo, Epona, tra le vaste distese di Hyrule. Pochi di voi sapranno, però, che Epona inizialmente non avrebbe dovuto fare la sua comparsa in Ocarina of Time, bensì in – udite, udite – in Super Mario 64. Cosa c’entra Epona con Super Mario? Nulla, in realtà. Al tempo, infatti, gli sviluppatori capirono che il celebre destriero di Link si sarebbe rivelato solo come un elemento estraneo all’iconografia del Regno dei Funghi, così decisero di scartare l’idea (per fortuna).
Warp Whistle
Ma le connessioni con l’universo mariesco di certo non si fermano qui: se fate attenzione, infatti, noterete che la intro di The Legend of Zelda: Ocarina of Time ha un suono alquanto familiare. Si tratta, infatti, di una versione riarrangiata ed estesa di Warp Whistle, tema presente in Super Mario Bros. 3, celebre titolo per NES pubblicato nel 1988 in Giappone, il cui director era appunto proprio Miyamoto.