L’amministratore delegato di OpenAI Sam Altman, o meglio, l’ex AD di OpenaAi, annunciava su Twitter solo quattro giorni fa che il servizio a pagamento ChatGPT stava sospendendo le nuove sottoscrizioni perché era davvero molto affollato. “Stiamo sospendendo le nuove iscrizioni a ChatGPT Plus per un po’ ‘”, twittava, aggiungendo anche un “:(” alla fine della frase. Sam Altman però, giusto ieri, è stato cacciato via perché accusato di non esser sincero. Cerchiamo di capire cosa succede.
Il motivo del sovraffollamento
Il cofondatore di OpenAI e contemporaneamente ex CEO di OpenAI, aveva anche tenuto a precisare che il servizio aveva visto una richiesta esponenziale di iscrizioni dopo l’entusiasmante conferenza DevDay , nella quale venivano presentate in anteprima diverse nuove funzionalità, tra cui chatbot personalizzabili. “L’aumento dell’utilizzo post-devday ha superato le nostre capacità e vogliamo assicurarci che tutti abbiano un’ottima esperienza“.
we are pausing new ChatGPT Plus sign-ups for a bit :(
the surge in usage post devday has exceeded our capacity and we want to make sure everyone has a great experience.
you can still sign-up to be notified within the app when subs reopen.
— Sam Altman (@sama) November 15, 2023
Nella pagina di stato di OpenAI, lo storico dei tempi di attività degli ultimi 90 giorni mostra effettivamente che nell’ultima settimana circa, che ChatGPT ha subito interruzioni parziali e diffuse, contrassegnate in arancione e rosso rispetto al verde che indica la normale operatività. Nella stessa pagina sullo stato dei servizi, OpenAI ha riferito che l’11 novembre tutti i suoi servizi, compresi DALL-E e ChatGPT, sono stati interrotti e, sebbene l’azienda abbia dichiarato di aver “identificato la causa principale” e di averla successivamente risolta, non ha rivelato quale fosse. Nonostante all’inizio di quest’anno sia stato riferito che l’utenza di OpenAI era diminuita rispetto alla sua fulminea ascesa all’inizio del 2023, il nuovo stop agli abbonamenti a pagamento indica che l’azienda non sta riscontrando alcun problema relativo al numero di utenti, tranne forse il fatto di averne troppi.
Colpo di scena: OpenAI, società madre di ChatGPT, licenzia il CEO Sam Altman
E poi il colo di scena inaspettato: OpenAI, la società dietro ChatGPT, ha licenziato proprio ieri il suo CEO e fondatore, Sam Altman.
L’azienda, in un comunicato, ha dichiarato che un’indagine interna ha rilevato che Altman non è sempre stato sincero con il consiglio di amministrazione.
“La revoca al signor Altman fa seguito a un processo di revisione deliberativa da parte del Consiglio di amministrazione, che ha concluso che egli non è stato sempre sincero nelle sue comunicazioni con il Consiglio di amministrazione, ostacolando la capacità di quest’ultimo di esercitare le proprie responsabilità“, ha dichiarato la società nel suo comunicato. “Il Consiglio non ha più fiducia nella sua capacità di continuare a guidare OpenAI“. Allo stesso tempo, crediamo che sia necessaria una nuova leadership per andare avanti.
Nuovo CEO ad interim
OpenAI ha annunciato che Mira Murati, chief technology officer (direttrice tecnica) dell’azienda, ricoprirà il ruolo di CEO ad interim “con effetto immediato” fino alla scelta di un successore definitivo. Infatti, OpenAI ha dichiarato che inizierà immediatamente la ricerca formale di un amministratore delegato permanente. In un tweet successivo alla notizia, Altman scrive ” Mi è piaciuto molto il periodo trascorso all ‘OpenAI. È stato trasformativo per me personalmente e, si spera, anche per il mondo. Soprattutto mi è piaciuto lavorare con persone così talentuose. Più tardi avrò altro da dire su quello che succederà.”
i loved my time at openai. it was transformative for me personally, and hopefully the world a little bit. most of all i loved working with such talented people.
will have more to say about what’s next later.
🫡
— Sam Altman (@sama) November 17, 2023
“Ricorda sempre ai tuoi amici quanto sono bravi“. Le prime reazioni pubbliche di Altman
“Vi amo tutti. Oggi è stata un’esperienza strana in molti sensi. Ma una cosa inaspettata è che è stato un po’ come leggere il tuo elogio funebre mentre eri ancora vivo. Una conclusione: vai a dire ai tuoi amici quanto pensi che siano bravi.”
i love you all.
today was a weird experience in many ways. but one unexpected one is that it has been sorta like reading your own eulogy while you’re still alive. the outpouring of love is awesome.
one takeaway: go tell your friends how great you think they are.
— Sam Altman (@sama) November 18, 2023
Un elogio funebre mentre si è ancora vivi. Così Altman definisce la chiusura con OpenAI. Effettivamente questa notizia è distonica rispetto alle ultime news su OpenAi e ChatGPT. La rimozione di Altman giunge a dir poco inaspettata. Proprio la scorsa settimana si è tenuta la prima conferenza degli sviluppatori aziendali, a San Francisco, conferenza nella quale Altman ha fatto da maestro di cerimonie. Inoltre, nessuno era a conoscenza di quest decisione, se non i membri del board di OpenaI. Infatti, secondo The Verge e The New York Times, che citano diverse fonti interne, i dipendenti di OpenAI hanno saputo del licenziamento di Altman quando è stato annunciato pubblicamente.
OpenAi rimane in silenzio, i commenti di alcuni addetti ai lavori. C’è chi lo definisce un “eroe”
Ovviamente, dopo questo terremoto, è stato richiesto alla società di rilasciare qualche dichiarazione e delucidazione in merito. Niente da fare. OpenAI ha rifiutato la richiesta della CNN di ulteriori commenti, ad esempio. Sempre la CNN riporta che la notizia ha scioccato gli addetti ai lavori, gli analisti e i dirigenti del settore tecnologico. Microsoft, che ha investito milioni di dollari in Open AI all’inizio di quest’anno, ha dichiarato che “rimane impegnata con Mira e il suo team nel portare la prossima era dell’IA ai nostri clienti“. Il prezzo delle azioni di Microsoft è sceso dell’1,6% venerdì e di circa un altro 1% nelle contrattazioni.
In un tweet, l’ex CEO di Google Eric Schmidt ha definito Altman “il mio eroe”.
Sam Altman is a hero of mine. He built a company from nothing to $90 Billion in value, and changed our collective world forever. I can't wait to see what he does next. I, and billions of people, will benefit from his future work- it's going to be simply incredible. Thank you…
— Eric Schmidt (@ericschmidt) November 17, 2023
“Ha costruito un’azienda dal nulla a 90 miliardi di dollari di valore e ha cambiato il nostro mondo collettivo per sempre“, ha scritto Schmidt. “Non vedo l’ora di vedere cosa farà in futuro. Io, e miliardi di persone, beneficeremo del suo lavoro futuro: sarà semplicemente incredibile. Grazie [Altman] per tutto quello che hai fatto per tutti noi”.
“Altman è stato fatto fuori per rivedere le politiche di regolamentazione dell’IA”
Sono diverse le reazioni e i ragionamenti che stanno venendo fuori dopo la dipartita di Altman. Un punto di vista interessante è quello di Reece Hayden, analista di ABI Research, il quale ha dichiarato che questo potrebbe essere un “duro colpo” per chi chiede una regolamentazione dell’IA. “Sam Altman è stato un appassionato sostenitore di questo tema e questo potrebbe segnalare che OpenAI si sta orientando verso un approccio più autoregolamentato“, ha detto Hayden. In effetti, sebbene Altman fosse per forza di cose un sostenitore dell’IA, è sempre stato anche uno dei suoi maggiori critici.
“L’IA sarà come la stampa, che ha diffuso la conoscenza, il potere e l’apprendimento in modo capillare, dando potere agli individui comuni e quotidiani, portando a una maggiore prosperità e soprattutto a una maggiore libertà?”, diceva. “Oppure sarà più simile alla bomba atomica: un’enorme scoperta tecnologica, ma le conseguenze (gravi e terribili) continueranno a perseguitarci ancora oggi?“.
Negli ultimi mesi Altman ha svolto un ruolo attivo nel tentativo di plasmare le risposte dei regolatori all’IA, partecipando alle audizioni del Congresso statunitense e incontrando personalmente alcuni leader mondiali, tra cui il presidente Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, nel corso di un tour politico internazionale.
Quali potrebbero essere stati gli errori di Altman?
Al momento, non è chiaro quali passi falsi possa aver fatto Altman alla guida di OpenAI. Secondo The Crunch, riguardano il suo rapporto con il consiglio di amministrazione e la struttura di governance di OpenAI, piuttosto insolita, e forse le trattative di OpenAI per raccogliere nuovi capitali di finanziamento. Come ha spiegato un recente articolo di VentureBeat, la filiale a scopo di lucro di OpenAI, OpenAI Global, è interamente controllata dalla società no-profit di OpenAI. Sebbene la filiale a scopo di lucro sia autorizzata a commercializzare la propria tecnologia, è soggetta alla missione dell’organizzazione no profit: raggiungere l’intelligenza artificiale generale (AGI), ovvero un’intelligenza artificiale in grado – come la definisce OpenAI – di “superare gli esseri umani nella maggior parte dei lavori economicamente validi”.
Si è disposti a tutto per l’AGI?
Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha il potere di stabilire quando l’azienda ha raggiunto l’AGI e di escluderla dalle licenze di proprietà intellettuale – e da altre condizioni commerciali- anche se si trattasse di Microsoft, uno dei maggiori investitori di OpenAI e integratore costante delle sue varie tecnologie. Come detto, il prezzo delle azioni della società è sceso di oltre l’1% negli ultimi 30 minuti di negoziazione, dopo l’annuncio della partenza di Altman; Axios riporta che Microsoft è stata informata che Altman avrebbe lasciato “pochi minuti” prima dell’annuncio pubblico.
OpenAI nasce come società senza scopo di lucro per poi diventare “società a profitto limitato”
OpenAI è stata fondata nel 2015 come società senza scopo di lucro, ma è stata ristrutturata nel 2019 come società a “profitto limitato” per raccogliere capitali per via degli enormi costi associati alla formazione di sistemi di intelligenza artificiale all’avanguardia. Per sottolineare questo punto, Altman dichiarava al Financial Times di “sperare” che Microsoft aumentasse i suoi investimenti per contribuire a pagare gli “enormi” costi di formazione dei nuovi modelli di apprendimento automatico. Insomma, è chiaro che qualcosa nel dietro le quinte è andato storto. Noi comunque attendiamo ulteriori sviluppi.