L’ospedale Sant’Orsola di Bologna ha salvato tre vite contemporaneamente grazie a tre complessi trapianti: uno di cuore, uno combinato di fegato e rene, e un altro di polmoni. Ciò che rende questi trapianti particolarmente straordinari è il fatto che tutti gli organi provengono da una donazione avvenuta sempre all’IRCCS di tipo “a cuore fermo”, una procedura che sta rivoluzionando il mondo dei trapianti e sta aprendo nuove opportunità per i pazienti in attesa di un nuovo organo.
Il Sant’Orsola ha raggiunto un risultato senza precedenti grazie alla procedura di trapianto “a cuore fermo”. Questa procedura, conosciuta come DCD (Donation after Cardiac Death), rappresenta una svolta significativa nella medicina dei trapianti. Mentre la maggior parte dei trapianti è tradizionalmente legata alle morti encefaliche, in cui il criterio di morte è legato all’arresto delle funzioni cerebrali, la DCD consente di utilizzare organi da donatori in cui il criterio di morte è determinato dallo stop del cuore. In Italia, la legge prevede un periodo di attesa e osservazione di 20 minuti prima di prelevare gli organi in caso di DCD, un tempo superiore rispetto agli standard di altri paesi europei che utilizzano un periodo di 5 minuti. Questa procedura è un’importante opzione per aumentare il numero di organi disponibili per i trapianti, contribuendo a salvare più vite.
Questi trapianti sono solo l’ultimo di una serie di successi che hanno consolidato il Sant’Orsola come un punto di riferimento nel campo dei trapianti in Italia e nel mondo. Solo poche settimane prima, l’IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) aveva annunciato il suo primo trapianto di cuore di questo tipo, aprendo la strada a nuove opportunità per i pazienti con insufficienza cardiaca. Oggi, grazie a questa donazione, il Sant’Orsola diventa il primo centro in Italia per il numero di trapianti di cuore “a cuore fermo”, consolidando il suo primato nazionale, che è stabile da anni, anche per il numero complessivo di trapianti di cuore. Inoltre, nel campo dei trapianti di cuore, l’IRCCS ha superato un record stabilito nel 2005, eseguendo 44 trapianti fino a oggi, tra cui 8 pediatrici.
I dati sui trapianti
Questo successo non è isolato ma riflette una tendenza generale all’interno del Sant’Orsola. L’impegno quotidiano sta portando ad un aumento significativo nel numero di trapianti in tutti i settori. Da gennaio ad oggi, sono stati eseguiti 111 trapianti di fegato, 102 trapianti di rene e 11 trapianti di polmone. Questi dati superano quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, e secondo le proiezioni, il 2023 dovrebbe chiudere con un incremento significativo rispetto al totale registrato nel 2022. Questo dimostra che il Sant’Orsola sta costantemente alzando l’asticella e sta facendo progressi significativi nell’ambito dei trapianti.
Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, sottolinea l’importanza di questo traguardo, dichiarando:
Per il Sant’Orsola questo è un anno straordinario per tutte le tipologie di trapianto, l’asticella continua ad alzarsi giorno dopo giorno. Una conferma dell’impegno che abbiamo assunto diventando IRCCS proprio in questo ambito. Questo si traduce non solo in numeri che crescono anno dopo anno ma anche in competenza per applicare nuove procedure come quelle legate agli organi ‘a cuore fermo’. Un passo importante non solo a livello scientifico ma soprattutto per i pazienti in lista d’attesa, che potranno accedere a un numero sempre maggiore di organi.
L’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, sottolinea il contributo del Sant’Orsola alla sanità pubblica regionale e nazionale:
Quello raggiunto oggi è un altro grande risultato per l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola e la sanità pubblica della nostra Regione, che, grazie alla sua capacità organizzativa e alle competenze dei suoi professionisti, si dimostra sempre pronta a raccogliere e vincere le sfide che la medicina le pone di fronte.
La leadership del Sant’Orsola nel campo dei trapianti non è casuale. L’ospedale è riconosciuto come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico proprio in questo ambito. Questo riconoscimento si concretizza in un approccio ai trapianti che va oltre quello chirurgico e abbraccia anche la ricerca e la collaborazione tra discipline diverse ma complementari. La gestione dei pazienti prima e dopo la sala operatoria, gli studi microbiologici e anatomopatologici, e i numerosi progetti di ricerca fanno parte integrante di questa eccellenza medica.
I tre trapianti
Il trapianto di cuore rappresenta uno dei risultati più straordinari raggiunti dall’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Questo procedimento richiede una sincronizzazione precisa e una competenza eccezionale da parte del team medico. I cuori “a cuore fermo” devono essere prelevati e trapiantati con estrema rapidità per garantire il successo dell’intervento. Questa procedura è un’opportunità per pazienti che, altrimenti, avrebbero poche alternative di sopravvivenza. Ogni trapianto di cuore rappresenta una seconda possibilità di vita e la speranza per un futuro migliore.
Il successo del trapianto combinato di fegato e rene è un altro trionfo dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola. Questa procedura è estremamente complessa poiché coinvolge due organi vitali. La capacità di coordinare il prelievo e il trapianto di entrambi gli organi in modo sicuro ed efficace è una testimonianza della maestria del team medico. I pazienti che ricevono questo tipo di trapianto affrontano sfide significative, ma questa procedura offre loro la possibilità di una vita migliore e la promessa di una migliore qualità di vita.
Il trapianto di polmoni è una procedura altrettanto cruciale e complessa. Per i pazienti affetti da gravi problemi polmonari, questa procedura può significare la differenza tra la vita e la morte. L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ha dimostrato di essere all’altezza della sfida, garantendo che i pazienti ricevano cure di altissima qualità e la possibilità di respirare nuovamente con facilità.