Cruise, fine dei giochi: stop al servizio di taxi a guida autonoma. E adesso?

La rivoluzione delle auto senza pilota dovrà attendere. Venerdì, Cruise, lo spinoff della General Motors che offre servizi di robotaxi sperimentali nella città di San Francisco, ha interrotto tutte le sue operazioni dopo che la California ha sospeso la sua licenza, in seguito ad un incidente mortale.

Cruise non era l’unico servizio di robotaxi attivo a San Francisco, dove residenti e turisti hanno imparato da tempo a convivere anche con le auto senza pilota di Waymo, spinoff di Alphabet, il colosso che controlla Google. I due servizi di robotaxi erano nel mirino delle autorità locali da diverso tempo e qualcuno, già in tempi non sospetti, aveva dichiarato che far convivere le auto senza pilota con il caotico traffico della metropoli sarebbe stato “un disastro in attesa di compiersi”.

L’incidente e i dubbi sulla sicurezza delle auto senza pilota

I dubbi sulle auto senza pilota dei due colossi americani sono sorti parallelamente all’intensificarsi dei test su strada, quando sia Cruise che Waymo hanno iniziato ad offrire corse completamente autonome, senza l’obbligo di avere un tecnico al volante incaricato di controllare che i veicoli si muovano in totale sicurezza.

Dopo alcuni incidenti minori e diversi episodi in cui i robotaxi hanno interferito con il normale andamento del traffico cittadino, due mesi fa lo Stato della California si era infine deciso ad aprire un’indagine sull’effettiva sicurezza delle auto a guida autonoma. All’epoca il governo aveva già ordinato alla Cruise di dimezzare la sua flotta di veicoli su strada.

Poi, lo scorso 2 ottobre, l’incidente che ha reso evidenti i limiti della tecnologia di guida autonoma. Un pedone è stato investito da un’auto normale mentre attraversava la strada, finendo sulla traiettoria di una vettura Cruise, che lo ha travolto e trascinato per circa 11 metri ad una velocità di 7 chilometri orari.

“Era solo una questione di tempo prima che si verificasse un incidente come questo”, ha dichiarato il Procuratore della Città di San Francisco, David Chiu. “Che sia accaduto è sicuramente un dramma, ma altrettanto certamente non è stata una sorpesa”.

Inizialmente Cruise si era difesa fornendo ai media e ai regolamentatori un video dove si vedeva il robotaxi frenare aggressivamente subito dopo l’impatto con il pedone. Successivamente, dopo insistenti richieste, l’azienda ha fornito un secondo video più lungo dove si vede sì l’auto frenare, salvo riprendere la marcia pochi secondi dopo l’impatto, come se nulla fosse successo.

Tutti i guai dei robotaxi californiani

La lista dei disservizi creati dalle auto senza pilota aveva già da tempo raggiunto proporzioni allarmanti. A luglio un gruppo di taxi della Cruise aveva improvvisamente smesso di funzionare, bloccando il traffico della città di San Francisco per alcune ore.

Numerosi sono anche i casi in cui i robotaxi hanno interferito con le operazioni di pronto intervento di ambulanze, forze dell’ordine e vigili del fuoco. Come lo scorso agosto, quando un camion dei pompieri, che stava rispondendo a un’emergenza e aveva le sirene e le luci rosse attive, si è scontrato contro un robotaxi che aveva a bordo dei passeggeri, che in seguito all’impatto hanno riportato delle leggere ferite. All’epoca l’azienda aveva spiegato che i sistemi dell’auto non erano stati in grado di prevedere la traiettoria del camion, provocando la collisione. Poco prima era successo che un altro taxi aveva divelto le barriere di un cantiere, finendo per planare dentro a del cemento ancora fresco.

In un’altra occasione ancora, un robotaxi si è bloccato improvvisamente ad un incrocio. A causa di questo improvviso blocco della circolazione, un’ambulanza che trasportava un paziente in condizioni critiche non è riuscita raggiungere l’ospedale in tempi utili e il paziente ha perso la vita.

Cosa ne sarà dei taxi a guida autonoma?

Solamente nello stato della California, scrive il Washington Post, esistono oltre 40 aziende – tra grandi colossi e piccole startup – autorizzate a testare diverse tipologie di guida autonoma. Complessivamente, i veicoli sperimentali hanno già accumulato milioni di chilometri. Gli incidenti, prevalentemente minori, sono già nell’ordine di diverse centinaia.

Nella sua decisione di revocare i permessi per veicoli senza conducente di Cruise, lo Stato della California ha dichiarato che i veicoli della Cruise “non sono sicuri per l’uso da parte del pubblico” e ha anche dichiarato che l’azienda è responsabile di aver fornito informazioni fuorvianti sulla reale sicurezza della sua tecnologia di guida autonoma.

Ora gli insider del settore temono che l’incidente avvenuto all’inizio di questo mese possa dare il via ad un intervento del legislatore più severo e diffuso, forse compromettendo irrimediabilmente il futuro sviluppo di questa tecnologia.

“Essere i primi è sempre complicato e comporta dei rischi”, ha commentato il consigliere di San Francisco Phil Ting. “Stiamo facendo del nostro meglio con le poche informazioni in nostro possesso. Sappiamo che la guida autonoma farà parte del nostro futuro, ma capire come regolamentare questa tecnologia senza ucciderla non è un compito facile”.

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