La transizione verso un’economia verde, decarbonizzata, circolare e rigenerativa sta dimostrando di essere un investimento con benefici economici superiori ai costi. Questi dati emersi da uno studio sono al centro della 12esima edizione degli Stati Generali della Green Economy, che si terrà a Rimini il 7-8 novembre durante Ecomondo, un evento organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy insieme al Mase e alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
L’analisi rivela che, se l’Italia si impegna nella decarbonizzazione dell’economia entro il 2030, non solo risparmierebbe 6,6 miliardi di euro all’anno, ma anche genererebbe entrate aggiuntive per lo Stato pari a 53 miliardi l’anno. Questo valore è notevolmente superiore a quello di una finanziaria tradizionale. Inoltre, l’investimento nelle energie rinnovabili potrebbe creare 430.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030. La circolarità nell’ambito dei rifiuti porterebbe a 97.000 nuovi occupati, e un investimento nel ripristino degli ecosistemi di 261 milioni genererebbe un valore aggiunto 10 volte superiore.
Il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, sottolinea che la transizione ecologica, pur richiedendo un impegno e costi significativi, è in grado di generare benefici economici e sociali superiori agli investimenti. Questa transizione è cruciale non solo per affrontare la crisi climatica ed ecologica ma anche come opportunità per revitalizzare l’economia italiana.
La piena attuazione degli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2030 porterebbe a un risparmio significativo sui costi energetici ed emissivi, con un notevole impatto positivo sulle attività economiche e sulle entrate del bilancio dello Stato. Inoltre, la circolarità economica porterebbe a una diminuzione del consumo complessivo dei materiali e una significativa riduzione dei rifiuti prodotti.
Promuovere un’economia rigenerativa significa ripristinare il capitale naturale danneggiato, con benefici evidenti. L’Italia potrebbe trarre vantaggio dal ripristino degli ecosistemi, generando benefici economici considerevoli. In sintesi, questi dati confermano che la transizione verso una green economy è non solo un imperativo ambientale ma anche un’opportunità economica che offre vantaggi significativi sia in termini di occupazione che di bilancio nazionale.