L’azienda madre di Facebook, Meta, si trova al centro di un’importante controversia legale in quanto decine di Stati hanno citato in giudizio l’azienda accusandola di mettere il profitto al di sopra della sicurezza dei giovani utenti. Questa azione legale è stata presentata in un tribunale federale della California e sostiene che Meta ha ingannato illegalmente il pubblico riguardo ai danni che i suoi prodotti, tra cui Facebook e Instagram, possono infliggere ai bambini e agli adolescenti.
Sotto il mirino il business che mira a massimizzare il tempo trascorso sulla piattaforma
La denuncia afferma che Meta ha contribuito in modo significativo alla crisi della salute mentale dei giovani attraverso un modello di business incentrato sulla massimizzazione del tempo trascorso sulla piattaforma. Nel corso dell’ultimo decennio, sostiene la denuncia, Meta ha apportato profonde alterazioni alle realtà psicologiche e sociali di una generazione di giovani americani. In particolare, l’azienda è accusata di aver introdotto funzionalità e incentivi alla piattaforma che promuovono comportamenti dannosi tra i giovani utenti, come la possibilità di esprimere il “Mi piace” ai post di contenuti relativi a disturbi alimentari e bullismo e la loro mancata rimozione.
Meta risponde
Meta ha risposto alle accuse sostenendo di condividere l’impegno dei procuratori generali nel fornire esperienze online sicure e positive agli adolescenti e alle loro famiglie. L’azienda afferma di aver già implementato oltre 30 strumenti a supporto degli adolescenti. Tuttavia, l’azienda si è detta delusa dalla decisione dei procuratori generali di intraprendere azioni legali piuttosto che lavorare in collaborazione con le aziende del settore per stabilire standard chiari ed età adeguati alle numerose applicazioni utilizzate dagli adolescenti.
Il Kids Online Safety Act
I legislatori, tra cui i senatori Richard Blumenthal e Marsha Blackburn, ritengono che Meta, insieme ai suoi prodotti e ad altre piattaforme sociali, sia una forza trainante della crisi della salute mentale dei giovani negli Stati Uniti. In risposta, i senatori hanno proposto il Kids Online Safety Act, una legislazione volta a proteggere i bambini dalla visualizzazione di contenuti dannosi online. Tuttavia, alcuni esperti di diritti civili sollevano dubbi sulle implicazioni di questa legge in termini di libertà di parola. La controversia mette in evidenza l’equilibrio delicato tra profitto e sicurezza nell’era digitale e solleva importanti questioni sulla responsabilità delle piattaforme tecnologiche nei confronti dei giovani utenti.