L’organo di controllo dell’Unione europea per la protezione dei dati ha chiesto di rafforzare le garanzie per la privacy nelle proposte di legge dell’UE per sostenere l’euro digitale. La Banca centrale europea (BCE) cerca, come molte altre banche centrali in tutto il mondo, di tenere il passo con i progressi tecnologici nel settore dei pagamenti, di conseguenza dovrebbe dichiarare a breve di voler portare avanti i preparativi per l’euro digitale.
I fondamenti legali per l’euro digitale
La Commissione europea ha proposto una bozza di legge che darebbe fondamento legale all’euro digitale, ma i consumatori temono che sostituisca il contante e permetta alle autorità di tracciare le spese andando a minare fin troppo la privacy dei cittadini UE. L’approvazione della bozza di legge è stata rallentata per dare più tempo alle preoccupazioni che l’euro digitale manchi dell’anonimato del contante per le transazioni di basso valore. Pertanto, il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha dichiarato mercoledì di aver “fortemente raccomandato” di aggiungere alla bozza di legge una soglia di privacy per le transazioni online con l’euro digitale “in base alla quale né le transazioni offline né quelle online di basso valore vengono tracciate ai fini della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo“. Ciò include le basi giuridiche su cui la BCE dovrebbe basarsi e i tipi di dati personali che dovrebbero trattare per l’emissione, la distribuzione e l’uso dell’euro digitale”, ha dichiarato l’EDPB. Al netto di queste ultime dichiarazioni, il Comitato ha dichiarato di essere fortemente favorevole al fatto che gli utenti dell’euro digitale potranno sempre scegliere se pagare in euro digitali o in contanti.