Sembrava che dopo che le trattative tra gli Studios di produzione e gli sceneggiatori erano andate buon fine, anche quelle con gli attori si sarebbero concluse positivamente. E, invece, gli Studios hanno interrotto le trattative con SAG-AFTRA.

Il sindacato SAG-AFTRA ha dichiarato:

Abbiamo negoziato con loro in buona fede, nonostante il fatto che la settimana scorsa abbiano presentato un’offerta che, sorprendentemente, valeva meno di quanto avevano proposto prima dell’inizio dello sciopero. Queste aziende si rifiutano di proteggere gli artisti dalla sostituzione con l’intelligenza artificiale, si rifiutano di aumentare i salari per stare al passo con l’inflazione, e si rifiutano di condividere una piccola parte delle immense entrate che il nostro lavoro genera per loro.

E poi hanno continuato:

Le aziende stanno utilizzando la stessa strategia fallita che hanno cercato di infliggere alla WGA: diffondere informazioni fuorvianti nel tentativo di ingannare i nostri membri, inducendoli ad abbandonare la nostra solidarietà e a fare pressione sui nostri negoziatori. Ma, proprio come per gli sceneggiatori, i nostri membri sono più intelligenti di così e non si lasciano ingannare.

Il SAG-AFTRA punta ad un aumento dell’11% dei minimi, cosa che porterebbe i tassi in linea con gli attuali tassi di inflazione. Ma gli studi cinematografici sembra che stiano proponendo un aumento che si aggira tra il 3 e il 5%.